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Associazione  Scuole  Sicure  Abruzzo  Italia: la ricostruzione è importante ma la prevenzione lo è ancora di più.

Associazione  Scuole  Sicure  Abruzzo  Italia

 

 

 

Nata inizialmente come comitato spontaneo di genitori, l’Associazione Scuole Sicure Abruzzo Italia, ufficialmente costituita a marzo 2017 e senza alcuna appartenenza o velleità politiche, è divenuta in breve portavoce del tema della sicurezza nelle scuole, argomento tornato in tempi recenti prepotentemente alla ribalta.

L’Associazione, inizialmente pensata a carattere regionale, è oggi una realtà in forte crescita che abbraccia diverse altre realtà regionali e che persegue con determinazione lo scopo di assicurare a bambini e ragazzi il diritto allo studio senza alcun rischio.

L’Associazione si prefigge pertanto di raggiungere l’ambizioso obiettivo della messa in sicurezza delle scuole attraverso una serie di passi, primo dei quali è quello della sensibilizzazione e della conoscenza dello stato attuale in cui versano gli edifici scolastici di ogni ordine e grado.

Un’informazione trasparente e corretta è fondamentale per abbattere i muri dell’ignoranza e dell’indifferenza ed è la base da cui partire per consentire una riflessione serena e propositiva alle istituzioni che hanno l’obbligo e la responsabilità di garantire il diritto allo studio in sicurezza.

Anche il nostro Presidente della Repubblica, Mattarella, venuto a conoscenza della nostra esistenza, ha tenuto a mostrarci la sua solidarietà con preghiera di rimanere informato sulle nostre attività ed iniziative.

L’Abruzzo è una regione splendida, il cuore verde dell’Europa, e questo cuore negli ultimi anni ha sofferto molto a causa della latitanza delle istituzioni, pagando con troppe vite la superficialità di quanti non hanno dato il giusto peso al rischio sismico e al dissesto idrogeologico, sottovalutando le forze della natura. È per questo che vogliamo che l’Abruzzo diventi il modello a cui ispirarsi, una regione in cui le istituzioni dialogano con le associazioni per raggiungere un obiettivo comune, la prima regione ad adeguare ogni edificio scolastico, perché la ricostruzione è importante ma la prevenzione lo è ancora di più.

Noi non lasceremo la nostra terra ma lotteremo per essa!

Qui ci sono le nostre radici, qui sono nati i nostri figli, qui vogliamo restare! Sereni, liberi, sicuri!

 

 

La situazione delle nostre Province è la seguente:

 

TERAMO

La città di Teramo ha 33 scuole comunali di cui solo 5 con indice superiore a 0,65 e 6 con indice sotto lo 0,2. Ci sono 3 progetti non confermati per l’eventuale spostamento dei ragazzi che frequentano le scuole meno sicure: il nuovo stadio a San Nicolò, il nuovo polo alla D’Alessandro, l’Università.

Teramo necessità di uffici preposti alla progettazione, alla partecipazione ai bandi, alla richiesta di fondi e finanziamenti, in trasparenza con chiarezza riguardo le tempistiche ed i costi.

Attraverso il dialogo costruttivo con le Amministrazioni, il Comitato di Teramo ha ottenuto le verifiche di vulnerabilità, la Protezione civile nelle scuole, la collaborazione gratuita con progettisti, tecnici e professionisti e proseguirà imperterrita esercitando il necessario controllo e la condivisione di idee e progetti.

Campli ha ottenuto il via libera alla costruzione del nuovo polo scolastico.

Atri non ha ancora risposte chiare alle molte domande poste.

Il Comune di Montorio ha ottenuto un finanziamento circa 4 milioni di Euro per la costruzione di un nuovo polo scolastico.

La frazione Nerito di Crognaleto ha recentemente inaugurato una scuola costruita in tempi record grazie ad una donazione del colosso svedese Ikea.

Nel Comune di Isola del Gran Sasso a breve inizieranno i lavori di costruzione di una scuola finanziata dalla Croce Rossa che sarà energeticamente autosufficiente ed innovativa.

Per le scuole presenti nella vallata del Vomano, al problema di vulnerabilità sismica si aggiunge l’aspetto legato al dissesto idrogeologico ed alle alluvioni, per affrontare i quali sarà necessario un cambiamento di mentalità che può partire solo dal dialogo con le istituzioni che si renderanno disponibili.

La costa teramana non ha subito danni strettamente legati al sisma. Se da un lato questo aspetto è positivo, dall’altro ciò ha indotto a pensare che le verifiche di vulnerabilità sismica non sono così indispensabili. Purtroppo i dati emersi dalle verifiche comunque effettuate, ad esempio alla scuola media Pagliaccetti di Giulianova, indicano che i problemi di sicurezza degli edifici scolastici esistono indipendentemente dal pericolo associato ad eventi sismici e sono relativi alla vetustà delle strutture, ai materiali scadenti o deteriorati utilizzati, al rischio incendio, alluvionale o idrogeologico sottovalutati. Proprio per tale motivo, il tema della sicurezza a 360 gradi deve essere una priorità per ogni Amministrazione e Dirigenza scolastica.

 

 

L’AQUILA

Dopo l’evento sismico del 6 aprile 2009, gli edifici scolastici aquilani hanno subito la cosiddetta “ricostruzione leggera”, cioè un ripristino dei danni da sisma con rafforzamento locale, senza miglioramento sismico né tantomeno adeguamento alle norme antisismiche.

Attualmente le scuole lesionate dal terremoto del 2009 e non riparabili sono state ricollocate tutte in MUSP (moduli a uso scolastico provvisorio) e nessuna di esse è stata ricostruita nel proprio sito né altrove.

Delle scuole di proprietà comunale (materne, elementari e medie) non si conoscono ancora gli indici di vulnerabilità, in quanto le verifiche non sono state portate a termine. Gli studi sugli istituti di istruzione superiore, di pertinenza della Provincia, sono stati completati nel 2013 e tutti e 4 presentano indici estremamente bassi, inferiori allo 0,3. Eppure sono stati effettuati lavori di riparazione dei danni del terremoto per un costo complessivo di 21 milioni di Euro, che non hanno portato alcuna sicurezza agli edifici scolastici ma che, di fatto, hanno escluso gli edifici scolastici aquilani da ulteriori Interventi.

Emblematico è il caso dell’Istituto Cotugno che raggruppa più istituti superiori per un totale di circa 1.200 studenti. Oltre ad avere un indice insoddisfacente, presenta anche delle debolezze dal punto di vista dei carichi verticali e delle sollecitazioni statiche. Per tale motivo (in base alla circolare della Protezione civile sulla gestione degli esiti delle verifiche del 4 novembre 2010, alle Norme Tecniche di Costruzione DM 14 gennaio 2008, e alla circolare esplicativa n. 617 del 2 febbraio 2009), l’edificio non può essere utilizzato ma si devono immediatamente attivare opportune cautele e provvedimenti. Su questo presupposto è stato inoltrato, e fortunatamente accolto, un ricorso al Tar contro la scelta di mantenere questo edificio all’uso scolastico. È stata concessa la sospensiva ma rimane il problema di dove ricollocare un istituto di tale capienza.

Il Comitato aquilano pone tra i suoi obiettivi principali l’ottenimento della sostituzione edilizia (abbattimento e ricostruzione ex novo) delle scuole attualmente in uso ma con una scarsissima sicurezza sismica e la collaborazione con le amministrazioni locali che lavoreranno per accedere all’ampia offerta di fondi e finanziamenti a livello statale e ministeriale.

Nella provincia aquilana ASSAI collabora attivamente anche con altri Comuni, anche se per le aree che non fanno parte del cratere, più che di ricostruzione è necessario parlare di prevenzione, specie alla luce di ciò che gli studiosi ritengono che potrebbe accadere.

Ad Avezzano una scuola ha subito ben 3 verifiche di vulnerabilità, passando da un indice di 0,01 a 0,35. La nuova Amministrazione sembra essere più sensibile al problema della sicurezza delle scuole, e la maggior parte di esse ha avuto un miglioramento sismico dopo il 2009.

Sulmona ha indici che vanno dallo 0 allo 0.30, e che per inerzie burocratiche non sono mai state messe in sicurezza. I continui solleciti a politici ed amministratori non hanno finora prodotto risultati.

A Pratola Peligna le strutture scolastiche hanno tutte indici tra lo 0,18 e lo 0,26. Sono stati destinati 7 milioni di Euro per la realizzazione di un nuovo polo scolastico ma l’iter procede lentamente.

In controtendenza il vicino Comune di Raiano che con fondi CIPE è già riuscito a realizzare una scuola di nuova concezione con indice prossimo a 1.

 

 

PESCARA

La provincia di Pescara attualmente ha un solo Comune all’interno del cratere quindi il lavoro che verrà svolto da ASSAI sarò quello di stabilire un filo diretto con tutti gli enti preposti (Provincia, Comuni e dirigenze scolastiche), al fine di aprire un dialogo costruttivo per garantire la sicurezza di ogni luogo di aggregazione scolastica. Si partirà con le richieste di accesso agli atti, il monitoraggio delle ricostruzioni avviate ed il controllo delle progettazioni future.

Riguardo le aree interne, ASSAI ha recentemente invitato tutti i genitori della macroarea valfinovestina a partecipare attivamente alla realizzazione di strategie per il rilancio delle aree interne a partire dalle scuole. L’opinione condivisa da tutti è di costruire poli scolastici all’avanguardia sia da un punto di vista della sicurezza sia da un punto di vista dell’offerta formativa. ASSAI ci sta insegnando che annullare i confini territoriali ed aprirsi all’esterno non significa perdere la propria identità o i propri valori; significa invece fare un salto di qualità e avere la possibilità di mantenere vivi i nostri paesi ed assicurare un futuro ai nostri figli nella terra in cui sono nati e stanno crescendo.

 

 

 

CHIETI

Nell’area teatina, quasi tutti gli edifici presentano indici di vulnerabilità sismica molto bassi e criticità importanti (testati per pesi verticali e non sollecitazioni orizzontali sismiche), riconducibili al fatto che le strutture sono ante 2002, quando ancora Chieti non era considerata in zona sismica.

Il Comune ha collaborato fornendo tutti i dati relativi agli edifici scolastici, dati che risalgono a studi fatti dopo il sisma dell’Aquila. Solo 4 scuole sul territorio comunale sono state adeguate. L’intento dell’amministrazione pare essere quello di costruire nuovi poli scolastici laddove l’adeguamento risulti impossibile o troppo oneroso rispetto ad una nuova costruzione.

La Provincia ha dettagliato le criticità di ogni scuola di propria pertinenza. Gli studi sulla vulnerabilità sismica sono stati effettuati nel 2008 e anche in questo caso gli indici risultanti sono molto bassi. Le criticità sono imputabili alla vetustà degli edifici, ai successivi ampliamenti con tecniche costruttive inadeguate, alla mancanza di manutenzione per penuria di fondi. Un ulteriore problema è rappresentato in molti casi dall’impossibilità di adeguare a causa dei vincoli sugli edifici storici per i quali l’onere sarebbe eccessivo ed il risultato insoddisfacente.

 

 

 

Teramo, li 4 agosto 2017

 

Il Presidente

Leda Ragas

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