Argostoli (Grecia). Presentato in anteprima “PRIGIONIERO DEL BLU”, di FRANCESCO FAGNANI

23.08.2017 ARGOSTOLI, CEFALONIA, GRECIA

La Copertina del libro

IN ATTESA DELLA PRESENTAZIONE UFFICIALE, PREVISTA A L’AQUILA PRESSO LA CASERMA “PASQUALI” IL 15 SETTEMBRE 2017, ANTEPRIMA AD ARGOSTOLI PRESSO IL MUSEO DELLA “ACQUI” DEL LIBRO “PRIGIONIERO DEL BLU”, DI FRANCESCO FAGNANI, BASATO SULLE VICENDE DI GIOVANNI CAPANNA, REDUCE DI CEFALONIA

Foto Archivio. L’ultima apparizione pubblica di Giovanni Capanna a Mosciano Sant’Angelo (TE)

L’associazione De Historia, rappresentata dal presidente Nicoletta Proietti, in collaborazione con l’associazione Italo-Greca Mediterraneo, rappresentata dalla dottoressa Clotilde Perrotta, in un suggestivo incontro presso il memorial “Acqui” a Argostoli, hanno patrocinato l’anteprima del volume “Prigioniero del Blu”, dalle memorie di Giovanni Capanna di Arischia (AQ), sopravvissuto della Divisione Acqui a Cefalonia nel 1943. Capanna, allora ventenne, si trovò coinvolto nella drammatica spirale dei fatti avvenuti sull’isola greca.

Gli autografi firmati dall’autore del libro

Il volume, oltre a raccogliere la preziosa e per certi versi unica testimonianza di Capanna, la integra ad una serie di ricerche iniziate fin dal 2004 a Cefalonia da Francesco Fagnani, alla terza opera come scrittore ed alla prima come autore puro. Presenti all’incontro i signori Kalafatis, Maria e Adoni, discendenti della famiglia greca che, mettendo a repentaglio la propria vita, salvò Capanna nel settembre del 1943 dalla furia tedesca. “Allora come oggi, ripensando a quegli istanti orribili, non trovo altro termine che definire indecifrabile l’estrema naturalezza con la quale i tedeschi erano capaci di passare da spietati boia a distaccati e professionali soldati nel volgere di pochi istanti.”

Un giovane Capanna alla guida del suo camion a Cefalonia

La presentazione ufficiale, alla presenza delle massime autorità politiche e militari, delle associazioni d’arma e delle associazioni civiche, nonché del mondo della scuola, si svolgerà a L’Aquila il 15 settembre 2017, data di avvio degli scontri sull’isola greca nel 1943, a partire dalle ore 17. Tutte le info sulla pagina Facebook De Historia, info@dehistoria.org.


ARTICOLO del 19 MARZO 2016 su giulianovanews.it

Scompare l’ultimo reduce teramano dei fatti di Cefalonia

Già poliziotto e autista del Prefetto di Teramo negli anni ‘70

 

Teramo. Nel tardo pomeriggio di oggi, 19 marzo, presso la casa di riposo De Benedictis di Teramo, è scomparso all’età di 92anni il reduce Giovanni Capanna, l’ultimo militare della provincia di Teramo testimone vivente degli atroci fatti di Cefalonia in Grecia nel 1943. Lascia la moglie Maria Giuseppina Cacchio, il figlio Enrico e il cognato Carlo Cacchio. I funerali si terranno lunedì mattina alle ore 10,30 nella chiesa di San Berardo a Teramo.

Giovanni Capanna 1923

Giovanni Capanna 1923

Nato ad Arischia (frazione de L’Aquila) il 1 agosto 1923, partito alla volta della Grecia come autiere in forza al 17° fanteria addestramento volontari “Aqui”, nel 1941 parte per il fronte greco-albanese per combattere a Himara, Vunci e Val Shushiza. Nel 1942, al termine della prima fase del conflitto, viene trasferito sull’isola greca di Cefalonia dove viene catturato dai tedeschi dopo la resa dell’8 settembre 1943 e coinvolto nei famosi e tragici fatti di Cefalonia. In particolar modo ebbe l’ingrato compito di fare la spola, insieme ad altri suoi colleghi autieri, tra i campi temporanei di prigionia e le fosse comuni dove furono trucidati i soldati italiani. Grazie all’aiuto dei partigiani greci riuscì ad evadere ed unirsi alle bande locali per cacciare l’invasore tedesco. Successivamente alla fine della guerra rientrò in patria con mezzi di fortuna, arruolatosi in Polizia, prestò servizio presso vari distaccamenti in alcune località d’Italia, fino ad andare in pensione a Teramo come autista personale del Prefetto di Teramo negli anni ’70, dove peraltro decise di vivere con la sua famiglia.

Giovanni, il 25 aprile del 2007, fu inviato ufficialmente come uno degli ultimi reduci viventi a Cefalonia con l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, primo festeggiamento fuori dai confini nazionali, ed anche nel 2012 partecipò ricevendo alcune medaglie e diplomi ministeriali. Dal 2011, insieme al Comitato “Per non dimenticare – Cefalonia 1943”, costituito per ricordare i militari italiani morti a Cefalonia nel settembre del 1943, partecipava agli incontri culturali con le scolaresche del teramano, in particolar modo a Giulianova, Mosciano Sant’Angelo, Roseto degli Abruzzi ed altri plessi della provincia.

In totale furono 6 i militari teramani morti nella carneficina sotto il fuoco degli ex alleati tedeschi: Giovanni Calvarese, Carabiniere del 7° battaglione, nato a Giulianova il 2 giugno 1920 e fucilato il 23 settembre 1943; Luigi Di Filippo, Carabiniere della sezione mista, nato a Mosciano l’11 settembre 1911 e fucilato il 14 settembre 1943; Antonio Piozzi, Sottotenente del 17° fanteria Aqui, nato a Nereto il 10 gennaio 1920 e fucilato il 24 settembre 1943; Emidio D’Angelo, 33° artiglieria, nato a Sant’Egidio alla Vibrata il 26 novembre 1922 e dichiarato disperso il 23 settembre 1943; Silvio Martella,  tenente del 33° artiglieria, nato a Silvi il 26 agosto 1915 e fucilato il 22 settembre 1943; Marco Ciarroni, 33° artiglieria, nato a Teramo il 10 agosto 1916 e dichiarato disperso il 22 settembre 1943.

 

Per il Comitato “Per non dimenticare – Cefalonia 1943”

Walter De Berardinis