Giulianova. RespirArt Gallery: mostra “Sguardi dentro”

Sabato 22 luglio 2017 alle ore 18,30 si inaugura, presso la RespirArt Gallery di Giulianova, una interessante mostra d’arte contemporanea dal titolo “Sguardi dentro”. Il direttore artistico, Leonardo Paglialonga (giornalista e curatore d’arte), ha invitato ad esporre due artiste pescaresi: Caterina Caldora e Daniela D’Incecco. L’evento, che sarà presentato dalla poetessa Rosetta Clissa, vedrà la partecipazione del prof. Bruno Paglialonga (critico d’arte, storico e artista) in qualità di curatore, che all’inaugurazione interverrà sulla poetica artistica delle due artiste. 
La mostra potrà essere visitata da venerdì 21 luglio a giovedì 27 nei seguenti orari: tutti i giorni dalle 16.30 alle 20.00 e il mercoledì dalle 17.00 alle 23.00.

Il filo conduttore della mostra è la ricerca introspettiva che le due artiste svolgono all’interno della propria sperimentazione che diventa specchio di una interiorità profonda. Daniela D’Incecco dimostra di possedere consapevolezza e dominio tecnico dell’elemento cromatico e della sintassi che lo governa, ed anche del fattore gestuale – segno sintetico ed incisivo -, apprezzabili sia nella media che nella grande dimensione del supporto. I “temi” che lei traduce in rappresentazioni figurative attengono al rassicurante favolistico, al fiabesco, al meraviglioso immaginario, allo stato d’incantesimo; ma anche alla memoria dell’adolescenza, ai ricordi ormai sfuggenti, sempre più indistinti o evanescenti. Caterina Caldora, da parte sua, possiede uno straordinario corredo culturale di tipo umanistico filosofico e pedagogico che molto la dispone – e l’ha facilitata nell’intensa attività del passato (saggi, racconti, scritti su argomenti vari) – all’esposizione letteraria dei propri sentimenti vissuti e provati, a rivelare o comunicare in chiave poetica pensieri, emozioni, timori, incertezze. L’artista “sogna e spera” e confida nella “bellezza”, qualità mitigatrice, se non risolutiva, oppure anela alla contemplazione, a rintracciare le armonie del cosmo, le appaganti fonti d’amore per il Divino. La pittura di Caldora è tutt’altro che superficiale, epidermica: essa non indaga la percezione meramente cromatico-luministica, bensì l’incidenza emozionale del motivo trattato; guarda cioè al paesaggio esteriore ed a quello interiore, all’infinitamente piccolo e limitato umano nell’estasiante grandioso Creato, “sublime” matematico e dinamico kantiano. Rimane latente la speranza della pittrice nella funzione catartica dell’arte.
(Leonardo Paglialonga)