Abruzzo

TERREMOTO, DOPO L’EMERGENZA FIENO I PROBLEMI RESTANO COLDIRETTI ABRUZZO CHIEDE ATTENZIONE E AIUTI CONCRETI

 

 

“Oggi più che mai è necessario non abbassare l’attenzione su quanto è successo. 16179642_873944389413751_8578251758298389675_o

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Ci aspettiamo interventi reali capaci di far fronte alle esigenze che sono emerse e che emergeranno nei prossimi tempi”. E’ il monito lanciato da Coldiretti Abruzzo in occasione della visita del premier Paolo Gentiloni –  che questa mattina è arrivato inAbruzzo per toccare con mano alcuni dei Comuni colpiti dal sisma e illustrare i provvedimenti contenuti nel decreto terremoto. Una visita che peraltro casualmente coincide con la chiusura delle attività emergenziali del centro di raccolta di materiale destinato alle aziende zootecniche promosso ad Onna (Sede Ara, SS17, L’Aquila) da Coldiretti Abruzzo. “Sta finendo l’emergenza immediata, ossia il bisogno di fieno o di mangime nelle aziende colpite, ma restano i problemi più importanti – aggiunge Coldiretti Abruzzo –ora sono necessari aiuti concreti soprattutto alla zootecnia, che rischia seriamente di estinguersi”. Coldiretti ha già stimato un primo resoconto dei danni al settore agricolo cheammonta ad oltre 52milioni di euro relativi principalmente all’interruzione dell’attività agricola e al tempo necessario per il ripristino delle attività in azienda. L’organizzazione ringrazia inoltre tutti coloro che hanno donato mangime e fieno alle aziende colpite sia attraverso il centro di Onna, promosso da Coldiretti, sia attraverso quello istituzionale promosso a Teramo dalla task force per l’emergenza zootecnica. “In questi giorni – dice Coldiretti Abruzzo –  ad Onna sono pervenute donazioni di fieno, foraggio, mangime donati da aziende agricole italiane non colpite dal sisma come segno di solidarietà per le aziende abruzzesi. Si tratta di gesti spontanei che hanno permesso di creare una rete di solidarietà che ha collaborato attivamente per aiutare la potente macchina istituzionale impegnata a sostegno della comunità abruzzese e della sua economia”.

 

 

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