Abruzzo, Italia

Il 6 dicembre scorso si è riunito a Pescara il Coordinamento regionale di Democrazia Costituzionale per l’esame dei risultati referendari

Il 6 dicembre scorso si è riunito a Pescara il Coordinamento regionale di Democrazia Costituzionale per l’esame dei risultati referendari e per discutere con attenzione sul ruolo futuro dei comitati per il NO costituitisi in tutto il territorio nazionale e in quello regionale in un numero molto elevato, creando così una struttura organizzativa trasversale e spontanea proveniente dal basso.

Le principali considerazioni sono state le seguenti:

Il 4 dicembre scorso il popolo italiano ha compiuto un nuovo importantissimo atto costituente con un’affluenza alle urne del 68,37% spazzando via la de-forma Renzi-Boschi con una percentuale del 59,7% a favore del NO e del 40,3% favorevole al SI. In Abruzzo il dato è superiore a quello nazionale: l’affluenza è arrivata al 68,73%, ha votato NO il 64,37% ed ha votato SI il 35,63% dei votanti. Di questo, il Coordinamento regionale di Democrazia costituzionale è fiero e ringrazia tutti gli abruzzesi.

Una grande percentuale di cittadini che non votano più da anni sono andati alle urne per votare NO! Se si pone sul piatto della bilancia che un numero enorme di mezzi d’informazione nazionali e gran parte delle testate giornalistiche della carta stampata si erano schierati subito a favore del Presidente del Consiglio permettendogli di essere presente tutti i giorni dentro le case degli italiani e nelle testate di quasi tutti i quotidiani; che i sostenitori del NO hanno dovuto “accontentarsi” (si fa per dire: in tutto il territorio nazionale abbiamo incontrato vis-à-vis milioni di cittadini in diverse migliaia di assemblee pubbliche, dibattiti e confronti e di questo andiamo fieri), se ne deduce che la battaglia è stata impari e sbilancia a favore del Governo.

Non si può non aggiungere che il Governo ha chiamato “alle armi” i presidenti di quasi tutte le regioni italiane. Questi, compiendo uno scempio del ruolo autonomo e super partes dei sindaci eletti dai cittadini, a loro volta hanno quasi ovunque chiamato a raccolta i primi cittadini per compiere un rastrellamento “a tappeto” di voti per il SI, adottando così per intero il ributtante “protocollo De Luca”.

E’ stata una vittoria del popolo e della Costituzione! Non già di questo o quel partito politico. Questo è il dato da cui bisogna ripartire con immediatezza. Semmai, la stampa locale e nazionale continua a mostrare con studiata miopia il raggruppamento del NO come appartenente a questo o quel partito, ma il nostro coordinamento nazionale e regionale, (trasversale, apartitico e spontaneo), rivendica con orgoglio la paternità di una mobilitazione nazionale che ha portato a formarsi oltre 750 comitati in tutta l’Italia a cui diversi partiti hanno fatto riferimento durante la campagna referendaria.

Il coordinamento regionale riunitosi il 6 dicembre scorso, considerato che il voto ribadisce la vittoria popolare (e non dei partiti che si attribuiscono oggi la vittoria); respinge il tentativo di decostituzionalizzare la nostra Repubblica; riafferma la voglia di partecipare e la consapevolezza che solo dentro una democrazia partecipativa si potrà trovare la strada per un futuro comune, ha così definito gli impegni futuri:

  1. occorre continuare a vigilare sui principi costituzionali, ad informare e formare le cittadine e i cittadini, i giovani e i ragazzi sui contenuti della Carta costituzionale  e sui diritti, molti dei quali non hanno avuto attuazione;
  2. per questi motivi è opportuno che il patrimonio di organizzazione e partecipazione costruito non vada disperso. Si propone quindi di dare continuità alla struttura organizzativa del Coordinamento di democrazia costituzionale con il compito precipuo indicato nel primo punto;
  3. vigilare sul rispetto dei principi costituzionali, anche proponendo l’analisi e la denuncia delle leggi, dei provvedimenti e dei comportamenti anticostituzionali;
  4. dare uno slancio propositivo alla piena attuazione dei principi costituzionali, anche promuovendo azioni per la modifica, revisione o introduzione di leggi attuative dei principi costituzionali: in questo ambito, ad esempio, si condivide la necessità, immediata, di continuare la lotta per l’introduzione piena dei principi di eguaglianza e di sovranità popolare espressa con il voto. Per una legge elettorale democratica che assicuri la libera espressione del voto. Per l’mmediato questo vuol dire senza ombra di dubbio che sarebbe esiziale andare al voto con una legge incostituzionale, che eleggerebbe un nuovo Parlamento, se possibile, peggiore di questo.
  5. Nell’immediato si suggerisce che tutti i comitati locali si riuniscano per discutere nel merito delle valutazioni sopra riportate relazionando al Coordinamento regionale che provvederà ad organizzare, entro gennaio, una assemblea regionale di tutti gli aderenti al Coordinamento di democrazia costituzionale per deliberare sugli impegni futuri.

 

Su questi argomenti è convocata una conferenza stampa per domani 9 dicembre alle ore 11,30 presso la libreria Primo Moroni in via Quarto dei Mille 29- Pescara.

 

Gruppo di Coordinamento Regionale di Democrazia Costituzionale

 

Pescara 08 dicembre 2016

f.to Carlo Di Marco

f.to Enzo Di Salvatore

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