Abruzzo

Dichiarazione sull’esito referendario in Abruzzo di Nazario Pagano coordinatore provinciale di Forza Italia

 

 

 

«La grande partecipazione degli abruzzesi al referendum costituzionale e la nettissima affermazione del “NO” ha confermato e confortato l’impegno del Comitato per il “NO” che ha condotto una capillare campagna informativa su tutto il territorio regionale».

 

Il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, fa il punto sull’esito elettorale, che ha visto l’Abruzzo attestarsi su una lusinghiera percentuale partecipativa del 70% (sesto in ambito nazionale), con il 64,4% dei voti attribuiti al “NO”, oltre cinque punti al di sopra della media nazionale.

 

«Abbiamo lavorato con serietà per spiegare agli abruzzesi tutti gli aspetti del progetto di riforma del governo Renzi – aggiunge Pagano -, proprio perché abbiamo perseguito la linea politica di un voto consapevole e informato, ben oltre la propaganda ossessiva e rutilante e gli slogan governativi che fornivano una visione distorta della realtà. Abbiamo realizzato oltre 40 appuntamenti di grande partecipazione e di altrettanto grande successo su tutto il territorio regionale. I frutti si sono visti. Voglio ringraziare per questo tutte le forze politiche e le componenti del Comitato per il “NO”».

 

Il coordinatore regionale di Forza Italia rilancia la nuova stagione del partito, che prende le mosse  proprio dal recupero dei consensi e dei voti dal bacino dell’astensionismo. «Si apre una nuova fase per un progetto politico di centrodestra che assuma la responsabilità della guida del Paese e della Regione. Mi preme sottolineare – insiste Pagano – che i due esponenti di maggior spicco dell’Abruzzo, ovvero il presidente Luciano D’Alfonso e il sottosegretario alla Giustizia  Federica Chiavaroli si sono spesi in prima persona, personalizzando il confronto. Il governatore ha assunto due iniziative discutibili nell’ambito della correttezza istituzionale, come l’assemblea dei sindaci e la lettera inviata alle famiglie abruzzesi, che dovrebbero portarlo coerentemente ad assumersi la responsabilità politica di questa sconfitta».

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