Cultura & Società

RipattoniArte – Le residenze artistiche animano il borgo

Due donne, due progetti di residenza artistica dentro il borgo di Ripattoni

Adina Pugliese e Metta Diomedes restituiscono lo spirito del luogo coinvolgendo pubblico e residenti

Se gallerie e musei, tranne casi eclatanti o prevedibili tendenze, non riescono a ottenere un reale coinvolgimento da parte di larghe fasce di popolazione, al contrario le residenze artistiche, rispondendo in modo genuino a un desiderio di partecipazione, si rivelano un’opportunità preziosa per portare gli stimoli dei linguaggi artistici fra la gente. RipattoniArte ne propone due, curate da due operatrici culturali: Adina Pugliese e Mariateresa “Metta” Diomedes.

 “Le residenze artistiche rappresentano un fattore di innovazione e di arricchimento per l’intero sistema dello spettacolo e dell’arte al cui sviluppo contribuiscono in modo fondamentale attraverso la realizzazione di progetti sul territorio e per il territorio perchè nascono dentro i luoghi dove vengono rappresentati e valorizzano le identità e lo spirito di quella comunità. In pieno stile RipattoniArte, fuori dai mercati e dentro l’arte vissuta e comunicata” spiega il direttore artistico Gianni Melozzi.

 

 

 

Scomposizioni del reale

Prendiamo un gruppo di artisti eterogeneo, di regioni, continenti e colori differenti. Prendiamo un casolare immerso nel verde: il canto delle cicale, le colline abbruzzesi, il silenzio ridondante. E infine aggiungiamo RipattoniInArte, la manifestazione culturale che adorna d’arte il piccolo borgo arroccato di Ripattoni, abitandone le piccole case e le stanze del Palazzo Saliceti tra opere d’arte e musica dal vivo. Da questa commistione nasce il progetto “Scomposizioni del Reale – Residenza Artistica” immaginata – scrive Metta Diomedes –  per offrire al pubblico di Ripattoni un ventaglio variegato di modalità artistiche, portando la performance nei luoghi e negli spazi del borgo, tra le piccole viuzze e le scalinate, dalla Torre alle mostre allestite all’interno di Palazzo Saliceti, stimolando una relazione di vicinanza e prossimità tra fruitori e artisti, artisti e opere d’arte. Da un’idea di Mariateresa Diomedes, performer e attrice, la residenza sta accogliendo in concomitanza con RipattoniInArte, un gruppo di artisti provenienti da ambiti differenti e con un poliedrico bagaglio artistico: dal teatro alla danza, attraversando la performance, la musica e l’arte visiva. “Scomposizioni del reale” è il tema dal quale prende forma la modalità di lavoro e composizione che sta caratterizzando la residenza: stimolando una riflessione e una ricerca artistica nell’urgenza e nella necessità degli artisti, emerge una dimensione di verità e immediatezza nella volontà di richiamare l’attenzione dei passanti attraverso la casualità della messa in scena nello spazio. Ed è proprio nel nome di questa casualità che gli artisti abiteranno gli spazi; insita nel lavoro la consapevolezza che la parzialità della visione è una componente inscindibile della realtà, di cui possiamo conoscerne o percepirne solo alcuni frammenti e incrinature. Le “Incursioni Urbane” proposte durante le serate dal 25 al 29 Luglio saranno il frutto di un intenso lavoro di improvvisazione e sperimentazione che vedranno gli artisti impegnati nella compenetrazione tra la parte laboratoriale delle giornate residenziali alla composizione delle performance che in luoghi differenti e con modalità diverse si susseguiranno in un crescendo di intensità e coinvolgimento tra passanti impreparati e situazioni imprevedibili.



Gli artisti coinvolti sono:

 

Cheikh Oumar Demba Gayeattore, regista, musicista e scrittore senegalese, residente in Italia ma girovago per vocazione e per necessità; Giuseppe Comuniellodanzatore non vedente pisano della Compagnia Virgilio Sieni, instancabile e determinato, sperimenta forme artistiche differenti dalla acrobatica alla danza contact;Enrico Morettiscultore, scenografo e artista visivo abbruzzese, attualmente impegnato in un nuovo progetto con lo pseudonimo ID.RA (identità rare) attraverso il quale propone sperimentazioni sull’arte urbana e istallazioni;Ambra Castagnettidanzatrice e performer genovese, sperimenta e vive realtà e arti differenti, un’iperattiva dell’arte in continua ricerca della propria dimensione dalla quale far scaturire l’ascolto e l’urgenza del momento.Camilla Guarinofiorentina di adozione bolognese, danzatrice e performer, attraverso l’empatia e la ricerca della relazione fa del gesto e del movimento un linguaggio spontaneo e sicuro; Mariateresa (Metta) Diomedes,performer e attrice pugliese di adozione bolognese, fa del teatro sociale la risorsa dal quale ogni suo progetto artistico prende forma grazie alla relazione con l’Altro intesa come crescita ed esperienza d’alterità. Per il terzo anno consecutivo collabora con l’Associazione ACR Agorà di Ripattoni proponendo performance e workshop per RipattoniInArte che rispecchino l’identità dei luoghi e degli spazi del borgo.

Resilienza

Mettiamo un piccolo borgo, bello, dove c’è una piccola comunità unita; mettiamo dei giovani artisti che credono in quello che fanno; mettiamo ci sono persone anticonvenzionali che voglio rendere possibile l’impossibile, provarci almeno. Da questo è nato il progetto artistico “Resilienza” di Adina Pugliese   che scrive: “Vuol dire essere disposti al cambiamento quando diviene necessario, è la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi; autoripararsi dopo un danno, è affrontare e superare un evento traumatico. Di conseguenza penso al numero 4, numero dell’attuazione e dell’azione: Terra, aria, acqua e fuoco; i pilastri che reggono una casa; il simbolo del nostro pianeta e degli esseri viventi; l’influenza che crea, nella capacità di vivere il quotidiano e coinvolgere le persone in modo attivo.4 nella Cabala è Daleth, significa Porta, processo evolutivo che va oltre la ricerca di se stessi, senza essere plagiati dal proprio ego. Come vedere, pur non vedendo, non più solo metafora del guardare oltre, si realizza così, attraverso il lavoro delle performance che gli artisti, Lucia Bricco, Federica Peyrolo, Giovanni Paolo Fedele, Aile Cai, attuano con il portare a socializzare e conoscere l’arte contemporanea, nelle strade e tra la gente”.



Gli artisti coinvolti sono:

Federica Peyrolo nasce a Susa nel 1989. Frequenta l’Accademia Albertina di belle Arti di Torino (2008-2011) e si diploma presso l’Ecole Supérieure des Beaux Arts di Le Mans (Francia) nel 2013. Ha fatto diverse residenze e le sue opere sono parte di numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Dal 2013 lavora tra Francia e Italia, dove è rappresentata dalla Galleria Moitre – Torino. Giovanni Paolo Fedele nasce a Pescara nel 1993, si diploma all’Accademia di Belle Arti di L’Aquila. Partecipa alla residenza della Fondazione Ratti con Yvonne Rainer ed Andrea Kleine; alle pubblicazioni: Zenbat buru, hainbat aburu – Tot capita, tot sententiae e Fly in the soup. La sua ricerca ruota attorno allo studio dell’essere umano, delle relazioni che crea con sé stesso e con il mondo artificiale e naturale. Lucia Bricco nasce a Torino nel 1988, vive e lavora tra Torino e Roma. Si laurea all’Accademia Albertina di Torino nel 2012 e nel 2012/13 studia all’Academia Complutense di Madrid. Nel 2015 si laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Il suo lavoro si interessa della relazione specifica tra corpo e spazio ed in particolare sulla possibilità di innescare uno scambio tra questi due elementi..Ali Cai nasce nel 1990 a WenZhou laureandosi nel 2011 presso la Zhejiang GongShang Universuta. Consegue nel 2015 la laurea in Arti Multimediali e Tecniche presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Il suo lavoro si concentra sulla sperimentazione delle tecniche della videoarte introducendo in essa elementi naturali ed eventi della vita quotidiana cercando di innescare relazioni reciproche e/o unidirezionali. Adina Pugliese vive e lavora a Perano (CH), operatrice culturale, esperta di arte sociale, realizza dal 2000 una serie di ricerche e iniziative sui concetti di public art, arte sociale e relazionale. Socio fondatore di Aria e di Fondazione Fortezza Abruzzo. Realizza diversi progetti tra cui: “Come vedere, pur non vedendo”; “Artisti Utili” in collaborazione con l’Accademia di Brera; “Silenzio per favore”(2015/16). Ha pubblicato “L’Arte è Utile-comunque bella”. Francesca Lilli nasce nel 1990 a Roma, si diploma nel 2014 in Scenografia e nel 2016 in Comunicazione e Didattica dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Approfondisce i suoi studi nella perfomance, collaborando con Via Industriae per il progetto Sportification. Realizza “Rome meets Glasgow”, insieme alla collega Chiara Caramazza, che vede il coinvolgimento di performers italiani e scozzesi.

 

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