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TRAUMI CRANICI: 50MILA CONCUSSIONI OGNI ANNO. PARTE OGGI AD AREZZO CORSO INTERNAZIONALE DISSEZIONE

Parte oggi ad Arezzo, presso il Laboratorio della Fondazione ICLO, il corso internazionale di dissezione “hands-on” su preparati anatomici per specialisti in Neurochirurgia provenienti da tutto il mondo

 

TRAUMI CRANICI: 50MILA CONCUSSIONI OGNI ANNO. ANCHE IL FILM “CONCUSSION” AIUTA A CAPIRNE LA GRAVITA’

 

Sintomi, differenze, rischi.  Il focus di quest’edizione  2016 è concentrato  sull’apporto dei nuovi strumenti tecnologici, mai così precisi e efficaci da permetterci risultati straordinari” – sottolinea il Prof. Mastronardi, Presidente AIDA

 

La concussione cerebrale è un evento traumatico relativamente frequente: in Italia ogni anno si stimano almeno 50mila nuovi casi di questo tipo di traumi cranici per lo più correlati alla pratica sportive. In rapporto alla gravità vi sono diversi tipi di concussione cerebrale: si va dai casi in cui gli effetti possono essere poco significativi a situazioni più severe che possono giungere fino al pericolo di vita. Si approfondirà anche questo aspetto durante la 7a edizione del Corso internazionale di dissezione “hands-on”, da domani 21 al 23 aprile ad Arezzo, rivolto agli specialisti in Neurochirurgia su preparati anatomici.

 

IL FILM – Concussion, dramma sportivo scritto e diretto da Peter Landesman, con protagonista Will Smith, esplora il lato nascosto dei rischi che corrono i giocatori di football concentrandosi in particolare sui traumi cerebrali. Nella pellicola Will Smith veste i panni del Dr. Bennet Omalu, un neuropatologo realmente esistito che ha contribuito attivamente a mettere in luce questi problemi legati al football. Nel cast anche Alec Baldwin, Luke Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Arliss Howard, Paul Reiser, David Morse e Albert Brooks.

 

DIFFERENZE TRA TRAUMI CRANICI – Secondo l’American Academy of Neurology la concussione post-traumatica può essere lieve (confusione transitoria della durata di meno di 15 minuti, senza perdita di coscienza e senza ricovero), moderata (oltre 15 minuti, senza perdita di coscienza) e severa (con perdita di coscienza, breve o prolungata, che richiede il ricovero urgente).

 

“La gestione del trauma cranico concussivo negli atleti – precisa il Prof.  Luciano Mastronardi, Direttore UOC Neurochirurgia dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma – ASL Roma1 e Presidente della Associazione Italiana di Dissezione Anatomica (AIDA) – deve pertanto prevedere una valutazione neurologica-neurochirurgica attenta sia nell’immediato che a distanza di giorni dal trauma, con osservazione clinica e indagini strumentali. La concussione è definita come una lesione cerebrale indotta da forze biomeccaniche causate da un trauma e caratterizzata dall’assenza di evidenti danni anatomici.

 

I SINTOMI – I sintomi clinici precoci e tardivi, tra cui disturbi della memoria e dell’attenzione, stordimento, sguardo assente, stato confusionale, perdita di coscienza, cambiamenti dell’umore, cefalea, vomito, nausea e alterazione dello stato mentale, possono essere il risultato di una disfunzione neuronale per lo più causata da anomalie funzionali piuttosto che anatomiche. L’insulto meccanico dà il via a una complessa cascata di eventi metabolici che portano alla alterazione di delicati equilibri omeostatici neuronali.

 

LA SINDROME DEL SECONDO IMPATTO – Partendo dalla neurotossicità, disturbi del metabolismo energetico causati da una disfunzione dei mitocondri iniziale sembrano essere la spiegazione biochimica principale per la maggior parte dei segni e sintomi presenti dopo una concussione. “I neuroni “concussi” – spiega il Prof. Mastronardi – entrano in un particolare stato di vulnerabilità e se subentra un secondo trauma concussivo mentre le cellule nervose si trovano in questo stato, possono essere irreversibilmente danneggiati dall’insorgenza dell’edema cerebrale. Questa condizione di vulnerabilità cerebrale indotta da ogni concussione è la fisiopatologia di base della “sindrome del secondo impatto. L’N-acetilaspartato è una sostanza che rappresenta in modo specifico il benessere metabolico neuronale e in studi recenti (pubblicati anche da Neurochirurghi Italiani) si è rivelato un valido marker del danno biochimico cerebrale post-traumatico”.

 

IL CORSO – Apprendere i nuovi strumenti tecnologici e il loro corretto utilizzo da operazioni sui cadaveri. Dal 21 aprile per 48 ore Arezzo ospita la 7a edizione del Corso internazionale di dissezione “hands-on” rivolto agli specialisti in Neurochirurgia su preparati anatomici, riguardanti i vari approcci alle patologie neoplastiche e vascolari cerebrali. Il focus di quest’anno presso il Laboratorio della Fondazione ICLO di Arezzo, verte principalmente sull’apporto dei nuovi strumenti tecnologici, talmente avanzati da poter permettere un risultato mai così preciso.

 

“Negli ultimi 10 anni l’innovazione tecnologica ha sovvertito il modo di intendere e fare chirurgia, in particolare quella neurologica – precisa il Prof.  Luciano Mastronardi, unico italiano membro del Board dei docenti specialisti ad Arezzo e Presidente della Associazione Italiana di Dissezione Anatomica (AIDA) – Il cambiamento principale è stato riportato nel campo cerebrale, con strumenti sempre all’avanguardia che permettono procedure più rapide e più efficaci. Da un punto di vista produttivo l’Italia è sempre stata all’avanguardia rispetto ai paesi di tutto il mondo. Le strutture italiane, infatti, riescono ad abbracciare velocemente questo cambiamento, rendendo i loro servizi sempre più efficaci ed efficienti”.

 

IL CORSO – Il corso, della durata di tre giorni, è caratterizzato da lezioni frontali ed esercitazioni pratiche su preparati anatomici. Il numero dei partecipanti è limitato a 18 medici chirurghi specialisti in neurochirurgia provenienti da molte parti del mondo. “Possono vivere una straordinaria opportunità a contatto con colleghi da tutto il mondo e il confronto tra le scuole europee.  Il focus dedicato agli strumenti tecnologici, dai laser agli endoscopi, da nuovi aspiratori a ultrasuoni a sofisticate apparecchiature neurofisiologiche, la cui conoscenza è condizione indispensabile per un corretto utilizzo sul paziente affetto da tumore cerebrale.

 

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