Italia

Pubblicata l’Esortazione Apostolica di Papa Francesco AMORIS LAETITIA La gioia dell’amore

Diocesi di Teramo-Atri

Ufficio Comunicazioni Sociali

 

 

 

Un primo commento di S.E. Mons. Michele Seccia

Vescovo di Teramo-Atri. La via del discernimento.

 

All’indomani della pubblicazione dell’Esortazione apostolica Amoris laetitia, l’amore nella famiglia, di Papa Francesco, sono molti i commenti sui contenuti del documento, trattandosi di un argomento di largo interesse e che pone delicate questioni di carattere teologico, dottrinale e pastorale. Il documento pontificio raccoglie i risultati di due Sinodi sulla famiglia, indetti da Papa Francesco nel 2014 e 2015. In questo documento il papa si avvale anche di contributi diversi e di diverse conferenze episcopali e di citazioni di personalità significative come Martin Luther King e Erich Fromm, nonché una citazione dal film “Il pranzo di Babette”.

Abbiamo chiesto al vescovo Seccia le sue prime impressioni a commento dopo una prima lettura del documento.

“Si tratta – ha affermato mons. Seccia – di un documento atteso, dopo i lavori delle due sessioni sinodali, che va letto con grande attenzione, per evitare generalizzazioni su quello che si può fare o non si può fare. E’ un documento che contiene tante aperture e nello stesso tempo tante conferme, tante novità e tante conferme dottrinali. Ecco perché ogni questione merita un serio approfondimento, evitando facili entusiasmi e nello stesso tempo chiusure e posizioni pregiudiziali.

La prima novità, a mio parere, è costituita dal linguaggio che tuttavia non deve essere frainteso. La famosa frase di Papa Francesco “Chi sono io per giudicare?”, sulla base dell’orientamento sessuale di una persona, va intesa come un andare oltre e fermarsi ad un’altra domanda, ovvero quale è il rapporto con Dio di quella persona. La questione, pertanto, si sposta dal giudizio sulla persona alla relazione con la persona che ci sta davanti. In questo, Gesù ci è maestro come nel dialogo con Nicodemo o la Samaritana.

Da questo presupposto, linguistico, ne discende il passaggio successivo che è il discernimento che deve essere compiuto dalla persona con l’aiuto del sacerdote. Il discernimento si realizza in un dialogo di verità che conduce a interrogare la propria coscienza, che deve darsi risposte in relazione alla condizione in cui vive. A quel punto, operato il discernimento, può emergere la risposta alla domanda sull’accostamento o meno al sacramento dell’eucarestia.

Dobbiamo chiederci: l’Eucarestia è il pane soltanto per i buoni o è il pane per il cammino per tutti? Solo in un dialogo inclusivo, nel quale nessuno è posto fuori dall’orizzonte dell’Amore di Dio, possiamo trovare le risposte alle tante domande su ciò che è lecito e ciò che non lo è. Il Papa, infatti, scrive che ‘dal Sinodo o dalla Esortazione non ci si poteva attendere una nuova normativa generale di tipo canonico, applicabile a tutti i casi.  E’ possibile soltanto un nuovo incoraggiamento ad un responsabile discernimento personale e pastorale dei casi particolari, che dovrebbe riconoscere che, poiché il grado di responsabilità non è uguale per tutti i casi, le conseguenze e gli effetti di una norma non necessariamente devono essere sempre gli stessi’.

La novità dell’Esortazione sta proprio in un nuovo atteggiamento verso i problemi, nel rispetto della persona, nel segno della misericordia di Dio. L’Esortazione apostolica non può essere ridotta ad una singola questione. Essa ha inteso ribadire con forza che la famiglia è una realtà complessa Nelle sue pagine vi è uno sguardo aperto, positivo, che si nutre di un’attenzione alla realtà. Per questo va letta nel suo insieme, per coglierne gli spunti spirituali e di sapienza pratica, utili a chiunque desidera costruire una famiglia”.

G.MG.M

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