San Giovanni Teatino (Sambuceto). Mostra Personale di Pittura di MIRTA MARANCA dal titolo “Recondite Armonie “

Dal 13 dicembre 2015 al 13 gennaio 2016 sara visibile al pubblico la Mostra Personale di Pittura di MIRTA MARANCA dal titolo “Recondite Armonie “  in riferimento alla tematica sulla danza e sulla musica che viene esposta nella Scuola Civica  S. Giovanni Teatino(Sambuceto-CH) Piazza S. Rocco.

Orari di Apertura: dal 13 al 23 dicembre  10.30—12.30; 15.30-21

Dal 23 dicembre al 6 gennaio 18-21

Dal 7 gennaio al 13 gennaio  10.30-12.30 ; 15.30-21

“ L’indagine di MIRTA MARANCA è una ricerca che crea profondi crepacci nel fruitore delle sue visioni artistiche, crepacci innanzitutto  ermeneutici, perché, direbbe Paul Klee “L’Arte non riproduce  ciò che è visibile , ma rende visibile ciò che non sempre lo è”. Mirta Maranca parte da un assunto, dimostrato ampiamente  dalla sua ultima produzione: l’artista gode di un status privilegiato ma incarna  una missione unica , il deposito generativo da cui egli trae  l’entità visiva  che dà vita  alle sue opere. In altre parole, e qui ci aiuta Mark Rothko, “l’Arte  è un’avventura  in un mondo sconosciuto  che può guardare solo chi ne assume il rischio.”

“Mirta Maranca sa bene che l’artista assume su di sé il rischio di un’esperienza gnoseologica totalizzante, un guardare al di là delle mode , delle convenzioni , dei falsi perbenismi , per svelare , interpretare , sviscerare quel quid che fa da squarcio  e da varco  alla incapacità di vivere , persino un perdersi per estraniarsi, come fa la Maranca  con alcuni suoi momenti  di profonda analisi  dell’esistente. Ansia ed inquietudine metafisica   sono poi  momenti della sua ricerca , perché  l’artista, novello palombaro dello spirito, si immerge  nel magma  della vita, e, attingendo dal serbatoio dei ricordi, ci indica la via , chiaramente sui sentieri  della bellezza.

“E’ la bellezza dell’amore che tiene la morte appesa ad un filo, dell’amore che sa sospendere la morte, che dona il coraggio  che non hai o che forse hai perso, dell’amore che “omnia vincit”.

Massimo Pasqualone