VIVISEZIONE, ON. BRAMBILLA: “STOP AI TEST SU ANIMALI PER I DETERGENTI E LE SOSTANZE CHIMICHE”

L’Unione europea dovrebbe “cambiare le attuali regole e porre fine ai test
su animali per la commercializzazione di sostanze chimiche, detergenti
e prodotti per la casa”. Lo ha detto oggi, durante il suo intervento al
Veganfest di Bologna, l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della
Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente.
“Un’inaccettabile strage”, sottolinea l’ex ministro: “Questi test non sono
etici, non sono neppure condotti per fini scientifici e si possono
tranquillamente rimpiazzare con procedimenti alternativi. E’ ora di dire
basta”.

“Si tratta di proseguire – spiega l’on.Brambilla – sulla stessa via
imboccata con il bando degli esperimenti per i cosmetici, che ha
positivamente influenzato anche i mercati extraeuropei. Le indagini
tossicologiche sulle sostanze che compongono i detersivi e altri prodotti
chimici
e per l’igiene della casa, imposte dal Regolamento europeo sulla
registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione dei prodotti
chimici
(REACH), comportano tuttora gravi sofferenze e la soppressione finale degli
animali coinvolti. Non è necessario. Se c’è un campo in cui i metodi
alternativi hanno compiuto passi da gigante, è proprio la tossicologia.
Oggi sono validati e commercializzati metodi fondati sulla riproduzione di
cellule della pelle, della mucosa, dell’epitelio corneale. Sono passati già
dieci anni da quando la più importante società specializzata in
modelli di tessuti umani è stata acquistata da un gigante della cosmesi. La
grande industria non fa beneficienza. Se investe in una tecnologia lo fa
perché la ritiene più efficace e meno costosa. Del resto – ha aggiunto la
parlamentare – decine di aziende a livello mondiale ormai aderiscono
allo standard “Stop ai test sugli animali”: non c’è bisogno di ammazzare
topi e conigli per commercializzare questi prodotti, l’Unione
europea dovrebbe prenderne atto prima possibile e cambiare le regole”.
Secondo stime dell’ECEAE (European coalition to end animal experiments),
nel decennio 2009-2018 potrebbero essere impiegati tra i 13 e 54 milioni
di animali per testare più di 30 mila sostanze chimiche (non solo
detergenti). “Un massacro che ormai non ha senso né giustificazione alcuna
e che
deve essere fermato”, ribadisce l’ex ministro.