Abruzzo

Lanciano. Resistenza e integrazione… accoglienza e liberazione

 

Mancano pochi giorni al 6 ottobre, data in cui verranno ricordati i giovani partigiani lancianesi, che in quella giornata del lontano 1943, si ribellarono alla ferocia nazista, fino a sacrificare la propria vita, per scrivere una delle più importanti pagine di storia della città di Lanciano: la Resistenza al nazifascismo.

Ripercorrere quelle preziose storie, potrebbe permetterci di trovare una chiave di lettura per interpretare quello che avviene ai giorni nostri.

Stiamo organizzando per l’occasione una serie di eventi distribuiti in tre giornate (sabato 3, lunedì 5 e martedì 6 ottobre), per ricordare quei giovani che hanno regalato alle generazioni successive un grande esempio di coraggio e di amore per la libertà, e che hanno permesso a tutti noi di vivere in un mondo più giusto di allora.

Pensiamo che oggi ci sia la forte necessità di riattualizzare il significato dell’antifascismo come valore fondante della democrazia. Siamo spinti dall’esigenza di ridare vita a questa parola, prima che venga definitivamente spogliata dai valori di uguaglianza, di solidarietà e di libertà.

Nel nostro paese ed in tutta Europa, si registra un avanzamento delle destre xenofobe e razziste che fanno leva sulle paure delle popolazioni, alimentando, all’interno di un contesto sociale impoverito e privato di diritti, quella che si palesa davanti ai nostri occhi come una orribile “guerra tra poveri”. Questo imbruttimento della società, di cui sono responsabili organizzazioni politiche ben precise, come Noi con Salvini, la Lega Nord, Sovranità Popolare, Casa Pound, Forza Nuova etc, va immediatamente delegittimato, arrestato e superato.

Da dove iniziare? Il primo passo da compiere pensiamo che debba consistere in un diretto e concreto impegno volto a sostenere tutti gli uomini e le donne in fuga da guerre e dittature, ed in particolare il popolo curdo, che da tempo combatte in Siria, ad armi impari, contro l’Isis e la brutalità del governo turco, per costruire un nuovo modello di società fondato sul confederalismo democratico, l’autonomia dei territori, la parità di genere, i diritti di cittadinanza per tutte e tutti. La resistenza curda nel Rojava, in Siria, è la resistenza che oggi abbiamo la possibilità e il dovere di sostenere e difendere.

Così come i nostri nonni, in piena guerra, ospitarono, clandestinamente, nelle loro cantine e nelle loro abitazioni, tante persone, anche perfetti sconosciuti, per proteggerli dalle persecuzioni nazifasciste, noi oggi non possiamo restare indifferenti. Dobbiamo aprire le porte dell’Europa e del Mediterraneo a chi fugge da dittature e tortura. A differenza dei nostri nonni che rischiavano quotidianamente la vita per quei preziosi atti di coraggio e solidarietà, noi non rischiamo proprio nulla. Dovremmo solo chiederci, anzi, come potremmo renderci più utili, per garantire a chi arriva un’inclusione dignitosa nella trama sociale delle nostre città.

Da un lato, possiamo ragionare insieme sulle modalità migliori attraverso cui organizzare un’accoglienza diffusa e capillare su tutto il territorio, che non sia concepita come una serie di mega accampamenti improvvisati nelle periferie dimenticate o come interi quartieri metropolitani che si trasformano in ghetti di povertà e marginalità. Dall’altro dovremmo trovare il coraggio di affrontare i problemi alla radice: contro le richieste barbare di respingimenti, chiusura delle frontiere, innalzamento di muri con filo spinato, possiamo pretendere, con forza e intelligenza, dei corridoi umanitari per chi fugge, la tutela del diritto di asilo, la permeabilità delle frontiere, l’aiuto psicologico, legale, finanziario e medico per chi arriva. I viaggi verso la “fortezza europa” non possono più macchiarsi con le immagini di bambini annegati nelle acque del Mediterraneo  soffocati nei cassoni dei camion e nelle stive delle navi.

Possiamo, insieme, elaborare un’idea di accoglienza che preveda l’assenza totale di marginalizzazione e differenziazione sulla base di etnie e provenienze, e che garantisca, al contrario, un fiorire di nuove relazioni, di affetto, di lavoro, di collaborazione, di cultura.

Vi invitiamo a costruire insieme a noi queste 3 giornate, coinvolgendo i sindaci dei vostri paesi, le associazioni, i parroci, le cooperative, i partiti e tutta quella popolazione che ha ancora un cuore e che vuole dare un senso vero e concreto alla parola “accoglienza”, ragionando insieme a chi ha già messo in campo progetti ed iniziative sul territorio abruzzese, per aprire nuovi percorsi virtuosi che vadano in una sola direzione, antifascista, antirazzista e solidale.

Restiamo umani! Costruiamo un nuovo 6 ottobre.

Per aderire formalmente alla 3 giorni vi preghiamo di inviare una mail a: abruzzo@ritaatria.it

Qui sotto troverete il programma, intanto vi invitiamo a partecipare ad una riunione organizzativa Mercoledì 30 settembre alle ore 19 nello spazio sociale Lab 61 in via Barrella 61 Lanciano e naturalmente passate parola!

PROGRAMMA:

Sabato 3 Ottobre ore 17.30 presso la Casa di Conversazione, Piazza Plebiscito

Assemblea “Per un’accoglienza degna, costruiamo ponti, abbattiamo muri

ore 22:00 presso le Torri Montanare

Concerto degli Assalti Frontali with Dj Disastro // Joel // Piccola Underground Orchestra & Sweet Africa Matrix

Lunedì 5 ottobre ore 17.00 presso la Casa di Conversazione, Piazza Plebiscito a Lanciano

Presentazione del libro “Kobane, Diario di una Resistenza. Racconti di una staffetta di solidarietà” a cura di Rojava Calling (rete di associazioni, collettivi, centri sociali e singoli che hanno organizzato le staffette per Kobane e una serie di progetti di cooperazione e solidarietà dal basso) e relativa mostra fotografica.

Ore 17.30 Santa messa in commemorazione dei martiri ottobrini

ore 19.00 Fiaccolata

Martedì 6 Ottobre

ore 9.30 Corteo cittadino “La Marcia della dignità a piedi scalzi” concentramento nel piazzale della vecchia stazione

Il programma potrebbe subire delle piccole variazioni di orario, vi terremo aggiornati.

 

PS Allegheremo nei prossimi giorni tutte le realtà che aderiranno e patrocineranno gli eventi.

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