Garante dei Detenuti Abruzzo, Sofri interviene sull’esclusione di Rita Bernardini Amnistia, Giustizia e Libertà Abruzzi

 
 
“Se non fraintendo, Rita Bernardini è stata dichiarata esclusa dalla candidatura a garante dei detenuti da qualche ufficio abruzzese, per ‘indegnità’, avendo dei precedenti penali per alcune azioni di disobbedienza civile. Mi sono messo a ridere, poi a piangere”. Lo scrive Adriano Sofri su “Il Foglio”, commentando così la notizia del ricorso presentato al TAR dagli avvocati Paolo Mazzotta, Giuseppe Rossodivita e Vincenzo Di Nanna, segretario di Amnistia, Giustizia e Libertà Abruzzi, contro l’illegittima esclusione della candidatura di Rita Bernardini.
 
L’on. Bernardini, dopo i tre giorni di sciopero della fame, è ritornata sul tema carceri ringraziando il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, il quale si era subito attivato con il Consiglio per risolvere tempestivamente i problemi alla base dell’azione nonviolenta intrapresa dalla segretaria di Radicali Italiani: “Ringrazio il vicepresidente del Csm per aver mantenuto la parola data nel corso dell’incontro avuto all’inizio di settembre alla presenza di Marco Pannella e di Massimo Brandimarte. Il fatto che nei miei tre giorni di sciopero della fame Giovanni Legnini abbia affrontato e risolto il grave problema dell’Ufficio di Sorveglianza di Modena che da due anni è senza magistrato, sta anche a significare – e gliene do atto volentieri – che egli, a differenza di altri rappresentanti delle istituzioni, prende in considerazione la forza del dialogo nonviolento quando è finalizzato a chiedere il giusto che occorre subito realizzare quando sono in gioco diritti umani fondamentali”, ha spiegato.
 
“Rimane certo la grande tristezza per Antonio C., oggi in coma all’ospedale di Modena a seguito di un tentato suicidio messo in atto in carcere per la disperazione di non trovare ascolto. Il funzionamento della Magistratura di sorveglianza, concepita dal legislatore anche a tutela dei diritti dei detenuti in un percorso individualizzato di recupero, è ancora tutto da assicurare, ma questo primo concreto passo mi fa ben sperare anche perché oggi i radicali possono contare sull’impegno del dottor Massimo Brandimarte, fino a pochi mesi fa presidente del Tribunale di Sorveglianza di Taranto, oggi iscritto al Partito Radicale e a Radicali italiani”.