Benny Dall'America

USA. Una differenza abissale

Un mio amico americano spesso mi punzecchia ricordandomi che l’America divenne nazione nel 1776 mentre l’Italia soltanto nel 1861. Potremmo anche accettare questo paragone se non fosse che gli Stati Uniti

divennero veramente uniti soltanto nel 1959 allorche’ Alaska e Hawaii entrarono nel gruppo degli altri 48
Stati.
Solo chi non conosce la storia d’Italia puo’ cercare di scherzare sull’eta’ della nostra penisola.Il
cronista e’ tentato di spingersi nell’intricata ragnatela che ha avvolto la nostra storia in vari millenni.
Ma lo spazio,si sa,e’ avaro.Tuttavia potremmo preparare una rapida carrellata sulla storia della nostra Giulianova e presentarla come fulgido esempio di quanto e’ avvenuto sulla nostra terra per tanti secoli.
Le origini di Giulianova risalgono al terzo secolo a.C. quando i romani crearono una nuova colonia
marittima chiamata Castrum Novum che divenne un importante nodo stradale e porto commerciale.
Nel medio evo la citta’ fu rinominata Castel S. Flaviano. La citta’ medievale passo’ agli Acquaviva
che vi risiedettero fino alla distruzione del 1460, durante la battaglia del Tordino tra le truppe di
Federico  di Montefeltro e Alessandro Sforza contro quelle di Jacopo Piccinino e Bosio Santofuora.
Dieci anni dopo il duca Giuliantonio Acquaviva fondo’ una nuova citta’, che rimase invariata fino agli
anni 70/80.
Lo stemma originario degli Acquaviva era rappresentato da un leone rampante con  mezzo drago a lato.
Mettiamo in evidenza questo particolare per ricordare ai giuliesi chi eravamo…e chi possiamo ancora essere.
La Giulianova moderna? Nel  1874 avviene la “scoperta” del turismo balneare,che negli anni e’ stato  un valido apporto economico alla citta’. Nel 1884 nasce la strada ferrata per Teramo.Nel 1934 avviene la
fusione amministrativa tra Giulianova e Giulianova Spiaggia.Nel 1936 l’imponente Kursaal.
Ora tradurro’ questo rapido passaggio della nostra storia e lo daro’ al mio amico americano.Una pillola che lo yankee avra’ difficolta’ a mandare giu’…
Benny Manocchia
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