Benny Dall'America

USA. Il turismo italiano in declino

Un giornale italiano ha definito il turismo italiano di quest’anno “una nave a picco”,come una specie di requiem aeternam per le anime che hanno sofferto nel guazzabuglio di errori e arroganza dove naviga appunto il turismo di casa nostra.Si cita,con rammarico,il paragone tra il 1950 e oggi.Nel ’50 arrivava in Italia

1 turista internazionale su 5;oggi 1 su 23.Che cosa e’ cambiato? O forse dovremmo chiederci:chi e’ cambiato?
Voi che ne dite?Naturalmente ci sono le solite scuse:la crisi,i costi,l’euro.Ma soltanto in Italia? Tutti questi
problemi non esistono forse anche nelle nazioni interessate ogni anno al turismo di massa? Eppure quelle
nazioni non soffrono,vanno avanti con un ottimo turismo fatto di accoglienza,buon cibo,cortesia verso chi
porta denari al  loro paese.
Leggo, di tanto in tanto,le proteste degli americani che sono stati in Italia:ci trattano molto male,sono scorbutici,scostumati,arroganti,bugiardi e spesso anche ladri perche’ chiedono 500 quando dovrebbero essere 200.Non si lamentano per il cibo,eccezionale,per il Colosseo o Firenze intera.Pero’ qualcuno fa notare che agli Uffizi di Venezia hanno dovuto attendere quasi due ore in fila per entrare. Oppure  rimane sconcertato per il nostro ineguagliabile rito tribale del coperto o anche per i costi molto alti rispetto ai costi delle altre nazioni immerse nel turismo per la sopravvivenza. Se a tutto questo aggiungete la paura per i furti,gli scippi, i vu cumpra’ che oggi mi dicono sono diventati  devi cumpra’, potete capire perche’ il turismo di casa nostra va a picco.Non cercate scuse.
Le cose purtroppo vanno cosi’.
Pero’ cercate di ricordare quel vecchio proverbio che  dice:contenti voi…
Benny Manocchia
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