NurSind: l’IPASVI ha ragione sulla gestione del personale interinale

 

 

NurSind, il sindacato della professione infermieristica, è certamente vicino ai giovani colleghi costretti ad accettare contratti a tempo determinato, a volte anche per pochi giorni, con l’agenzia che attualmente fornisce infermieri alla Asl di Teramo. Ovviamente, capiamo molto bene il bisogno di lavoro dei giovani colleghi ed anche l’esigenza tecnica della Asl di dare le meritate ferie al personale. Ma, proprio a tutela della nostra professione, disapproviamo fortemente le modalità di gestione del personale interinale. Se da un lato apprezziamo i tentativi della Direzione aziendale di far fronte all’emergenza dettata dalla carenza di personale, allo stesso tempo constatiamo che tutti gli sforzi di chi si assume la responsabilità di determinate scelte vengono vanificati dagli uffici chiamati a gestire quotidianamente le risorse umane nei plessi ospedalieri del nostro territorio.

 

Come evidenziato pubblicamente in maniera corretta pochi giorni fa dal presidente del Collegio IPASVI, Cristian Pediconi, gli infermieri interinali vengono spostati da un reparto all’altro, oppure non vengono rinnovati i contratti ai colleghi nonostante il reparto di appartenenza ne abbia ancora bisogno, sostituendo i giovani infermieri con nuovi assunti e vanificando così il lavoro svolto con l’affiancamento dei colleghi più esperti per l’inserimento nell’Unità Operativa. Non si può pensare di gestire le risorse umane in ospedale come in una fabbrica. Le competenze, le responsabilità e l’obbiettivo finale del lavoro dell’infermiere non lo permettono. Non ci ha colto di sorpresa il comunicato congiunto CGIL, CISL e UIL che critica l’intervento del presidente IPASVI, in un momento storico dove la discussione sulle competenze avanzate è uno dei principali argomenti sul fronte infermieristico. Non pensavamo fosse necessario dover nuovamente ricordare che l’istituzione del profilo professionale dell’infermiere con legge dello Stato ha attribuito a questi professionisti una responsabilità, che li allontana dalla concezione mansionistica e li porta ad essere, appunto, professionisti e non operatori. Parlare di arricchimento professionale dopo 8 giorni di lavoro in una nuova Unità Operativa significa non conoscere minimamente quello che è il ruolo e, soprattutto, le responsabilità dell’infermiere.

 

Ogni anno ci troviamo a fare i conti con lo stato di emergenza per la carenza di personale, situazione che impone l’accorpamento dei reparti (con tutti i disagi che ne derivano) e il ricorso alle agenzie interinali anche per il personale infermieristico. Da molto tempo denunciamo una completa assenza di programmazione da parte dell’Azienda sanitaria, il che dimostra che cambiano le dirigenze ma non i vizi. Ovviamente anche la speranza di assunzione di infermieri, con una collocazione a tempo indeterminato per tanti giovani colleghi, rimane una chimera. Inevitabile, quindi, che la disorganizzazione e la mancata programmazione finiscano per produrre malasanità e disagi altrimenti evitabili. Per una sanità degna di questo nome, il bene del paziente deve diventare prioritario e non solo una inutile affermazione demagogica.Ribadendo la nostra disponibilità  per confrontarci e precisare le numerose proposte già più volte sottoposte all’attenzione dell’azienda, ci rendiamo disponibili ad un confronto anche con le altre sigle sindacali per poter loro chiarire il ruolo dell’infermiere nell’attività assistenziale comprese tutte le responsabilità che ne conseguono.

 

                                                                                                                 Il Segretario Provinciale

                                                                                                                 NurSind Teramo

                                                                                                                 Giuseppe De Zolt