Abruzzo

Da Expo ai territori: dieci itinerari alla scoperta delle eccellenze agroalimentari dell’area protetta

 

 

(07 Agosto 2015) – Imboccare la strada che conduce ad un caseificio, un laboratorio o un punto vendita aziendale, per i turisti può essere un’esperienza preziosa, quasi unica. Per  questo il Parco, che con i suoi tecnici ha innumerevoli volte varcato la soglia di  produttori, allevatori e trasformatori, al fine di conoscerne e valorizzarne i prodotti, i saperi e l’esperienza, ha messo a punto dieci itinerari enogastronomici, che dalla vetrina dell’Expo, in cui sono stati presentati,  riverberano il loro effetto sui territori, con l’obiettivo di sostenere le aziende impegnate a mantenere la qualità originaria dei loro prodotti, contribuendo al mantenimento dell’economia locale e alla difesa dei territori montani dall’abbandono.

 

Questi gli itinerari:  “Acque cristalline e vini di montagna” (da Bussi sul Tirino a Ofena); “Su e giù per la Baronia, tra pascoli e coltivi” (percorso ad anello da e per Barisciano passando per Santo Stefano di Sessanio e Castel del Monte); “Verso l’Amatriciana (Paganica – Campotosto – Amatrice); “Alto Aterno: cereali, legumi e tradizioni antiche” (dall’Aquila a Capitignano);  “Sulla via del Sale: i casari, i norcini dei castagneti” (da Accumoli  ad Acquasanta Terme); “Terre di Mezzo: porchetta, vino e tartufi” (Teramo – Paterno di Campli – Civitella del Tronto – Macchia da sole); “La Statale 80: non solo sapore norcino” (da Arischia a Montorio al Vomano); “Dai Mendoza ai Signori della Ceramica: tra sapori forti e dolci” (da Montorio al Vomano a Castelli); “I Profumi del Bosco” (da Teramo al Ceppo e/o da Montorio al Vomano a Crognaleto); “I trappeti delle Abbazie” (da Castiglione a Casauria a Farindola).

 

“Realizzare percorsi enogastronomici in questo Parco – spiegano i tecnici del Servizio Agro Silvo Pastorale dell’Ente, che li hanno messi a punto – non è stata cosa semplice. Alla particolarità dell’orografia di questa parte di Appennino si aggiunge infatti la straordinaria ricchezza di un’area protetta che, ad ogni scorcio o paesaggio, restitusce un’altrettanto ricca  varietà agroalimentare ed eno-gastronomica. Gli itinerari proposti delineano dunque delle direttrici di viaggio, una mappa del gusto da adattare ed integrare strada facendo.

 

Per saperne di più, consultare i percordi sul sito del Parco www.gransassolagapark.it.

 

 

 

 

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