Cultura & Società

Cineramnia 2015 chiude un’edizione di successo con Charlie Chaplin.


Il Festival teramano fa il punto della situazione con l’incontro Archivi del presente, tavola rotonda sulle attività audiovisivo-culturali del territorio, prima del gran finale col capolavoro “La febbre dell’oro” del grande Chaplin. Si chiude così una settimana intensa di laboratori e proiezioni nel giardino del Castello della Monica.

 

Come espresso dai direttori artistici Dimitri Bosi e  Marco Chiarini, “quella di quest’anno è stata in assoluto una delle migliori edizioni di Cineramnia” per la qualità offerta e per la numerosa e convinta partecipazione del pubblico: è con queste premesse che in questa domenica si avvia al termine l’undicesima edizione del festival cinematografico teramano: la tavola rotonda “Archivi del presente” alle 21 e la proiezione de “La febbre dell’oro” di Chaplin alle 22 faranno da commiato al vasto pubblico che ogni sera ha riempito la platea del giardino del Castello della Monica, suggestivo scenario della kermesse e antica fortezza dell’urbanistica locale.
CHAPLIN E PRESENTE. E’ la Cineteca del Comune di Bologna ad aver concesso a Cineramnia il proprio restauro digitale del capolavoro del grande Charlie Chaplin targato 1925: una produzione di quasi un secolo fa, con la quale Chaplin voleva “che il pubblico ridesse e piangesse”, che ha mantenuto intatta nel tempo il fascino della propria comicità e poesia. Prima ancora, però, lo stesso giardino del Castello ospiterà “Archivi del presente”, un incontro tra associazioni del territorio – Cineforum Teramo, Bambun e Il Prato Bianco – che hanno puntato sullo strumento audiovisivo per la propria attività di ricerca sul territorio e allo stesso tempo come perno della propria attività didattica.
UNDICI ANNI. L’undicesimo anno di età di Cineramnia è stato caratterizzato da due laboratori, tenuti presso l’Arca in largo San Matteo, che tra divertimento ed insegnamento hanno trovato una forte risposta nei giovani corsisti. Bambini, adolescenti e ragazzi che hanno scoperto come nascono le storie grazie al maestro Marcello Signorile dell’agenzia Muschi&Licheni e il suo “Castelli di storie”, e come queste storie possano partire anche dalla semplicità di un solo colore con “Fermare l’acqua” dell’affermato acquerellista Alessandro Sanna. Un successo di pubblico e partecipazione, sostenuto convintamente dal Comune e della Fondazione Tercas, che sarà il miglior biglietto da visita per la prossima edizione. Appuntamento al 2016

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