Cultura & Società

Canzano tra i banchi: in mostra le foto degli studenti

 

 

 

Prenderà il via sabato 27 giugno la mostra fotografica “Scatti d’autore e Storie canzanesi”, l’iniziativa promossa dall’istituto comprensivo “M. Hack” di Castellalto e della Pro Loco di Canzano che ha visto coinvolte le classi II e III C della scuola secondaria di I grado di Canzano in un vero e proprio laboratorio di fotografia.

 

Nelle prestigiose sale di Palazzo De Berardinis, in centro storico a Canzano, sarà possibile godere dei migliori scatti dei ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa e che, con occhio critico e talento innovativo, hanno immortalato in modo originale il proprio paese, riscoprendo in questo modo elementi storici e posti fantastici di cui le nuove generazioni ignorano a volte l’esistenza.

 

Batacchi, capitelli, maniglie, ville e croci in ferro battuto gli originali temi scelti dagli alunni, che hanno partecipato al progetto grazie alla maestria del fotografo teramano Marco Divitini, coadiuvato per l’occasione dalle insenanti Emiliana Cargini e Sabrina Annibali.

 

“L’obiettivo – spiega proprio Divitini – è stato quello di avvicinare i più giovani al mondo dell’immagine e della fotografia e di capire la potenzialità di questa forma di espressione. Un’opportunità per imparare a guardare il mondo con occhi diversi e a immortalare anche la vita quotidiana in modo creativo, che si tratti di amici, familiari o momenti particolarmente belli e significativi”.

 

Gli alunni hanno così partecipato a un percorso di incontri teorico-pratici, che li hanno portati ad acquisire le nozioni necessarie a realizzare immagini tecnicamente corrette. Il maestro teramano ha affrontato una serie di nozioni scientifiche, con lo scopo di far capire come una foto tecnicamente corretta non nasca a caso, ma sia il frutto di una serie di competenze che si devono avere, anche se gli automatismi e i programmi sempre più precisi e sofisticati presenti sulle fotocamere moderne potrebbero far sembrare superflua qualsiasi cognizione in merito.

 

“Il mio tentativo – continua Divitini – è stato quello di far capire ai ragazzi che gli automatismi possono essere considerati utili soltanto dopo aver capito poche ma importanti nozioni di base. Il secondo step è stato invece quello di verificare sul campo le nozioni teoriche, producendo del materiale fotografico attraverso delle esercitazioni pratiche all’esterno”.

 

I ragazzi hanno particolarmente apprezzato l’iniziativa, mostrandosi attenti e volenterosi nella realizzazione di alcuni scatti ritenuti lodevoli dallo stesso insegnante. “Mi fa piacere – conclude Divitini – che quanto insegnato sia stato correttamente appreso. I ragazzi hanno risposto in maniera più che positiva, producendo immagini davvero ammirevoli. Davvero un gran bel lavoro e ora la speranza è che anche coloro che godranno della mostra possano introdursi nelle magiche atmosfere dei tempi passati, caratterizzati da storie e leggende che grazie ai racconti dei nonni sono giunti fino alle nostre generazioni”.

 

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