Presso l’Aurum di Pescara, Sala Tosti, presentazione del saggio di Silvano Console: MON CHER AMI Gabriele d’Annunzio e l’esilio francese

MARTEDÌ 5 MAGGIO 2015 ORE 18,00

presso l’Aurum di Pescara
Sala Tosti

Presentazione del saggio di Silvano Console

MON CHER AMI
Gabriele d’Annunzio e l’esilio francese

Edizioni Solfanelli

Saluti
Giovanni Di Iacovo (Assessore alla Cultura del Comune di Pescara),
Antonello de Berardinis (Direttore Archivio di Stato), Licio Di Biase
(Direttore Aurum) e dell’editore Marco Solfanelli

Interventi di Paola Sorge e Silvano Console

Letture a cura di Giulia Basel (Florian Metateatro) e Massimo Vellaccio

Proiezioni di video inediti

La manifestazione s’inserisce nel Progetto
“EXPO e territori” della Presidenza
del Consiglio dei Ministri.

Gabriele d’Annunzio ebbe una personalità complessa e controversa,
difficile da comprendere in un giudizio sommario, come quello di Benedetto
Croce, che ne compendiava l’esistenza in “vita delle cacce, delle
corse, dei salotti, l’amore dello sport e lo sport
dell’amore”. Più significativo è il titolo dell’opera
francese di Marinetti: Les dieux s’en vont, D’Annunzio reste.
E fu il periodo francese (quello del cosiddetto esilio ad Arcachon) che
esaltò molti aspetti, artistici eumani, dello scrittore europeo.
Nel testo si trattano le imprese letterarie e teatrali d’oltralpe (in
particolare Le Martyre de Saint Sébastien, quattromila versi in francese
arcaico), e quindi la sfida linguistica di “uno scrittore
d’ottima tempra paesana che si compiacque d’essere chiamato dai
raccoglitori di resina delle Lande solitarie l’Italien” e
“mon cher ami” dal grande Claude Debussy.
Ma, per averne un ritratto completo, si analizzano anche gli aspetti più
vari e curiosi della sua esistenza “inimitabile”: raffinato
amatore, dandy profumato, amante dei cavalli e dei cani (lo “chenil
de Pinasse” giunse ad ospitare ben 39 levrieri!), uomo sportivo,
abile pubblicitario che gestiva innanzitutto la sua immagine, bricoleur,
arredatore, superstizioso, ecc.
Trascorsi cinque anni di esilio (1910-1915), d’Annunzio ritornò in
patria “dopo aver piantato suquel suolo di Francia l’alloro
italiano”.

Silvano Console
MON CHER AMI
Gabriele d’Annunzio e l’esilio francese
1910-1915
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-7497-912-7]
Pagg. 216 + 16 ill – ? 16,00

http://www.edizionisolfanelli.it/moncherami.htm