Giulianova

Giulianova. Recupero abiti usati. Nuova convenzione tra Humana ed Eco.Te.Di.

 

 

Nuova convenzione tra Humana People to People Italia ed Eco Te.Di per il recupero degli abiti usati a Giulianova.

Una partnership importante – dichiara l’assessore all’Ambiente Fabio Ruffini – che permetterà di migliorare in termini di efficienza un servizio che i giuliesi già conoscono bene da tanto. Il grande spirito di solidarietà ha permesso all’Associazione, negli ultimi tre anni, di ricevere ben 220.381 kg di indumenti e accessori usati. Solo nel 2014 – prosegue l’assessore – i 77.275 kg raccolti, grazie all’innegabile generosità della cittadina giuliese, hanno generato vantaggi sociali, ambientali ed economici: 277 mila chili di anidride carbonica non dispersi nell’ambiente, 462 milioni di litri di acqua, 14 mila euro che l’Amministrazione non ha dovuto pagare per il conferimento in discarica di abiti che altrimenti sarebbero finiti nell’indifferenziato”.

Gli abiti donati dai cittadini di Giulianova vengono raccolti dal team di Humana presente in Abruzzo nella sede di Pineto, dove l’associazione ha all’attivo un impianto di stoccaggio. Da qui il materiale viene ricevuto dal Centro di Smistamento di Pregnana Milanese: gli indumenti estivi in buono stato vengono donati alle associazioni consorelle di Humana in Mozambico, Zambia e Malawi per sostenere i progetti umanitari di Humana. La restante parte, capi invernali e accessori non adatti, è venduta in Europa all’ingrosso ad altre sedi della stessa Associazione e nei 400 negozi di seconda mano di Humana. Anche in questo caso i fondi ottenuti contribuiscono a finanziare i progetti di sviluppo nel sud del Mondo. Il non riutilizzabile è venduto ad aziende di riciclo, generando fondi per gli stessi progetti. “Gli abiti donati nei 25 contenitori di Giulianova grazie alla nuova sinergia tra Humana ed Eco.Te.Di. – conclude l’assessore Ruffini – diventeranno pozzi, scuole, interventi di aiuto all’infanzia e sviluppo comunitario, cibo per l’istruzione, prevenzione di HIV/AIDS e malaria, oltre che programmi agricoli per la sicurezza alimentare in Africa”.

 

 

 

 

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