Cultura & Società

Sindaco Di Primio – Report – Manifestazioni legate alla Quaresima

Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, questa mattina, con Elvezio Di Felice presidente dell’Associazione “Laboratorio Tradizioni d’Abruzzo Lu Ramajette” e i rappresentanti delle Associazioni “Camminando Insieme Chieti” e “Fontevecchia” di Spoltore, ha presentato l’evento che l’Amministrazione comunale ha voluto riproporre da alcuni anni denominato Seghe la vecchie a lu mezze-Le bambole volanti”, legato alle tradizioni della “mezza Quaresima”, che si svolgerà a Chieti, su Corso Marrucino, il prossimo 15 marzo. 

 

La manifestazione, con la consulenza scientifica del prof. Francesco Stoppa, direttore del CATA dell’Università d’Annunzio, portata avanti dalla Compagnia Tradizioni Teatine ovvero Associazioni “Laboratorio Tradizioni d’Abruzzo”, “Camminando Insieme Chieti”, “Compagnia del Crocifisso Chieti” e “Fontevecchia” di Spoltore è legata al ciclo di propiziazione primaverile. Fantocci, bambole e pupe, infatti, sono effigi legate ad antichi rituali popolari volti ad esorcizzare le avversità e a scacciare le proprie paure.

Di stoffa, cartapesta o di biscotto, le pupe (vedove di Carnevale bruciato il martedì grasso) compaiono a partire dal periodo quaresimale e pasquale fino alla festa del Majo e per riceverne gli auspici si devono mangiare, bruciare o far volare.

Credenza vuole che queste bambole, in varie dimensioni, possano attrarre e trattenere gli spiriti e le malattie, perciò, nella giornata della Festa, le donne, vestite con abiti tradizionali, hanno l’usanza di farle volare, appese a fili, sulla testa dei partecipanti e sui luoghi che si desidera proteggere. Il carattere di unione che lega le varie bambole deriva dalla loro collocazione a metà tra terra e cielo, tra umanità e uno spirito superiore. Quest’ultimo elemento, trovando casa nella bambola, diventa una sorta di guardiano protettore capace di creare un legame indissolubile di arricchimento tra il proprietario e lo stesso oggetto.

Il rito delle bambole è accompagnato da tre maschi vestiti da vecchie raffiguranti Le Parche, figure capaci di fare e disfare il destino umano.

Elemento fondamentale di questo antico rituale è poi la pupa “con sette gambe, sette lingue e sette piume sulla testa” “segata” a fine manifestazione dal più vecchio. Tipica del periodo Quaresimale ed elemento raffigurante il passaggio e la transizione, l’astinenza temporanea da rapporti sessuali e la purificazione, è contrapposta alla pupa “con l’uovo”, legata alla Pasqua e alla fertilità.

 

«Il recupero e la continuazione delle tradizioni della nostra terra sono elementi fondamentali –ha commentato il Sindacoper questo il mio ringraziamento va alla Compagnia Tradizioni Teatine che da anni persegue questo nobile intendimento. L’amministrazione comunale crede fortemente in tale valorizzazione, motivo per cui non farà mai venir meno il proprio supporto alle associazioni culturali che si impegnano in tale riscoperta. É altrettanto vero, poi, che da tali tradizioni possono generarsi chances economiche, così come avviene in alcune regioni italiane, legando l’elemento tradizione alla modernità. Non si può immaginare il futuro senza ricordare il nostro passato».

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