SEL ABRUZZO. Non è possibile accettare la chiusura del centro Mario Negri Sud!

Il 5 marzo 2015 è stata messa dal prefetto di Chieti la parola fine
alla storia gloriosa del Mario Negri Sud, centro d’eccellenza di
ricerca scientifica nato nel 1987 grazie alla collaborazione tra il
Mario Negri di Milano e la provincia di Chieti.
Questa data però è solo quella conclusiva di un percorso di
decadimento e scaricabili tra enti iniziato nel 2013, quando il centro
fu trasformato con un colpo di penna in Fondazione. Tale scelta,
totalmente illogica, è attribuibile esclusivamente ad un percorso
premeditato di fallimenti, in cui gli attori non avrebbero alla fine
pagato le conseguenze delle loro scellerate azioni.
Le conseguenze di tutto ciò sono la perdita inestimabile di un
patrimonio culturale, con una situazione debitoria di otto milioni,
stimati dal commissario liquidatore, che nulla hanno a che fare con la
ricerca, ma solo con una gestione sbagliata sia economica che di
risorse umane.
In data 19 marzo ai ricercatori è stato comunicato che non sarà
possibile per loro portare avanti le loro ricerche, e che un
patrimonio biologico accresciuto in anni e anni verrà in questo modo
buttato al vento perchè persone che nulla hanno a che fare con la
scienza hanno deciso di chiudere il centro di ricerca e porre fine a
importanti progetti di ricerca biologica, farmacologica e ambientale.
È drammatica la situazione degli oltre 100 dipendenti tra ricercatori,
scienziati, borsiti, co.co.co e personale amministrativo che oltre ad
aver perso il posto di lavoro non hanno alcuna certezza di percepire
le 19 mensilità a loro dovute oltre il tfr, con evidenti e pesanti
ricadute su tutte le famiglie coinvolte.
Il commissario straordinario, Prof. Fratocchi, aveva paventato una
possibilità di recupero per il centro e per i ricercatori che lavorano
per e dentro lo stesso. Per questo motivo auspichiamo che il Ministro
dell’istruzione università e ricerca risponda in tempi brevi
all’interrogazione del nostro rappresentante in parlamento On.
Melilla, il quale ha richiesto un incontro tra tutte le parti in
causa, a partire dalla struttura Mario Negri di Milano, per trovare
una soluzione alternativa alla chiusura e la stesura di un piano di
recupero serio e sostenibile.
Dobbiamo in ogni forma e con ogni mezzo sostenere la riapertura di un
centro che da al territorio, e alla regione intera, visibilità e
importanza in campo scientifico, e che può garantire una crescita a
tutti gli studenti e ai giovani laureati, che solo un ambiente così
stimolante dal punto di vista mentale e culturale può dare.
Pertanto come SEL Abruzzo ci impegnamo a fare un’incontro immediato
con i dipendenti con i nostri rappresentanti istituzionali.

Tommaso Di Febo , Coordinatore Regionale SEL Abruzzo