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Teramo. QUARESIMA 2015: IL MESSAGGIO DEL VESCOVO MONS. MICHELE SECCIA

«Ecco ora il momento favorevole,

ecco ora il giorno della salvezza!» (2 Cor 6,2)

Dalla globalizzazione dell’indifferenza  verso un obiettivo di profonda solidarietà che miri al bene di ognuno e di tutti. La Quaresima è sempre il “tempo favorevole” per risvegliare in ciascuno il desiderio di viver intensamente e con rinnovata gioia l’avventura del “povero cristiano”.

Con la data del 18 febbraio, Mercoledì delle Ceneri, il Vescovo di Teramo-Atri, Mons. Michele Seccia, ha reso pubblico il suo messaggio per la Quaresima 2015, rivolto a tutta la Comunità Diocesana. Un messaggio ispirato, profondo ed articolato, con proposte di impegno rivolte a tutti, con l’intento di voler realizzare, in questo tempo quaresimale, l’invito di Paolo agli abitanti di Corinto: «Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!».

Per celebrare, cioè vivere bene, la risurrezione di Gesù, ognuno di noi è chiamato a cambiare rotta, a invertire il senso di marcia per rinnovare il cuore, per spalancarlo alla Parola che salva, per aprirlo al fratello che ci sta accanto abbattendo il muro dell’indifferenza”.

Il messaggio prende le mosse, con sano realismo, da uno sguardo sul nostro presente nel tempo della globalizzazione: La crescente ondata di violenza, armata e non solo, continua a seminare morte tra la gente comune mentre aumenta il numero dei cristiani martiri, uccisi in odio alla fede.

Le nuove opportunità offerte dalla globalizzazione non hanno ridotto il divario fra ricchi e poveri che si sta ampliando. Basta rileggere quanto Papa Francesco ha affermato intervenendo alla Seconda Conferenza internazionale sulla Nutrizione, citando il paradosso dell’abbondanza di Giovanni Paolo II, per cui “c’è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare!” C’è il cibo per tutti … ma molti muoiono di fame!

La globalizzazione della cultura, del benessere, mentre ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, e tende ad ignorare la vera dignità della persona. L’essere umano sempre più “oggetto” e sempre meno “soggetto” portatore di identità e dignità, valori non disponibili, ma propri di ogni individuo generato non per caso. Basti pensare alle legislazioni abortiste, presentate come tutela della salute; alle aperture verso l’eutanasia, come atto di clemenza per evitare il dolore; al diritto di ogni figlio ad avere un padre e una madre, che si sta trasformando in un diritto soggettivo ad avere un figlio ad ogni costo; alla divulgazione della teoria del gender, con progetti mirati e finanziati, anche per le scuole dell’infanzia, subdolo tentativo di capovolgere l’alfabeto dell’umano in nome di uno scientismo culturale che finisce per negare la stessa scienza!

Che dire, in questo tempo di crisi economica, della mancanza del lavoro specie per i giovani, che si vedono rubata la speranza del futuro? Della carenza del sistema sanitario verso le persone più fragili e indifese, come anziani non autosufficienti e disabili non autonomi, spesso lasciati a se stessi? E degli scandali per lo sfruttamento dei minori, per la cattiva gestione della pubblica amministrazione? L’elenco, pieno di amarezze e delusioni, potrebbe continuare sino alla presa di coscienza della ormai diffusa confusione tra “diritti” sempre più rivendicati e “doveri” sempre meno praticati e sempre più ignorati.

Di fronte a questa triste realtà, il Vangelo della gioia ci interpella («Adamo, dove sei?», Gen 3,9; «Caino, dov’è tuo fratello?» Gen 4,9). e ci indica un’altra direzione, ci orienta ad un obiettivo di profonda solidarietà che miri al bene di ognuno e di tutti. L’uomo, la comunità, il popolo cristiano devono lasciarsi trasformare da Dio, dal Suo Amore per uscire dall’indifferenza ed entrare nella logica della carità nella riscoperta di un nuovo umanesimo.

La Quaresima, perciò, è sempre il “tempo favorevole” per risvegliare in ciascuno il desiderio di vivere intensamente e con rinnovata gioia l’avventura del “povero cristiano” che sperimenta, annuncia e testimonia la speranza nel quotidiano impegno di solidarietà e carità!

Il tempo di grazia, che è la Quaresima, segnato dall’ascolto interiore della Parola di Dio, diventi il terreno da fecondare, con lo sguardo rivolto a Cristo, riscoprendo il vero umanesimo non tanto quale corrente di pensiero, quanto come esperienza vissuta dell’uomo perché solamente nel mistero del Verbo incarnato, trova vera luce il mistero dell’uomo. (…) Cristo rivelando il mistero del Padre e del suo Amore svela anche pienamente l’uomo all’uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione, come ci ha ricordato il Concilio Vaticano II, nella Gaudium et Spes (n. 22).

Non dobbiamo lasciarci assorbire dalla globalizzazione dell’indifferenza con le inevitabili conseguenze su una visione distorta della creatura umana. Non è solo una questione di fede. È questione della dignità stessa della persona umana, di ogni persona che non può essere ridotta a oggetto di desiderio, come diritto da possedere, acquistare, avere a qualunque costo.

A questo punto, il Vescovo volge lo sguardo al cammino pastorale di conversione e discernimento della Comunità diocesana. Facendo riferimento al recente convegno Regionale Ecclesiale di Montesilvano (6-7 u.s). al messaggio di Papa Francesco, al Sinodo e al prossimo Convegno nazionale di Firenze, esprime la convinzione sulla necessità di una riflessione e di un impegno corale e concreto della Comunità.

 

 

 

 

In questa direzione, auspica un discernimento operoso, da realizzare alla luce delle cinque vie suggerite da Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium e indicate con cinque verbi: uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare.

Il Messaggio del Vescovo Seccia, declina punto per punto il senso dei cinque verbi, contestualizzandoli nella vita personale e comunitaria, offrendo spunti di riflessione e di impegno pratico, personale e comunitario. Egli augura di vivere questo santo tempo di quaresima in modo nuovo affinché la preparazione alla Pasqua del Signore sia per ciascuno un’esperienza gioiosa dell’incontro personale con Cristo e con tutti gli altri fratelli e sorelle.

E conclude con la raccomandazione di non dimenticate di fare un’esperienza di preghiera insieme in famiglia … ogni giorno con la preghiera alla Santa Famiglia di Nazareth, così come Papa Francesco ci ha esortato in preparazione al prossimo Sinodo.

 

Il testo integrale del Messaggio può essere scaricato dal sito

www.diocesiteramoatri.it/

 

Teramo 22 Febbraio 2015

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