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Italia. PIGNORABILITÀ ANIMALI, BRAMBILLA (FI): “CONTRO QUESTA ASSURDITÀ SOSTENETE LA MIA PROPOSTA DI LEGGE”

 

 

L’on. Michela Vittoria Brambilla, autrice di una proposta di legge contro il pignoramento degli animali domestici depositata alla Camera già nell’aprile 2013 (A.C. 798, “Introduzione dell’articolo 2911-bis del codice civile, concernente il divieto del pignoramento degli animali domestici”, vedihttp://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0012390.pdf), esprime, con “grande soddisfazione”, un “sentito ringraziamento a tutti gli italiani che amano gli animali” e hanno aderito a #giulezampe, la petizione online che ha già raccolto migliaia di firme contro quest’assurdità.

 

La proposta di legge, assegnata alla commissione Giustizia della Camera, definisce “impignorabili” gli animali domestici e vieta che siano oggetto di asta giudiziaria. L’on. Brambilla chiede il sostegno di tutte le forze politiche perché sia rapidamente discussa ed approvata.

“Il diritto – sottolinea l’ex ministro – dovrebbe adeguarsi ai mutamenti della società. Il trattato di Lisbona sul funzionamento dell’Unione europea, definendo gli animali “esseri senzienti”, ha preso atto che nel rapporto tra uomini e animali qualcosa è cambiato. L’Italia ancora non applica questo principio, semplice e rivoluzionario. Un cane o un gatto, per il nostro codice civile, sono “cose”, come un cucchiaio, un asciugacapelli, una lavatrice, un libro: “beni mobili” che, se le circostanze lo richiedono, possono essere pignorati e passare (più o meno tranquillamente) di mano. Non ci vuole molto per capire che l’antica distinzione tra “persone” e “cose”, con gli animali inclusi nella seconda categoria, non rispetta la loro natura di esseri viventi e sensibili ed appare ormai logora, superata. Creare per gli animali un nuovo statuto giuridico, sfidando tradizioni millenarie, non è impresa da poco. Ma anche il viaggio più lungo comincia con il primo passo. Quindi vietare il pignoramento degli animali, come propongo nel progetto di legge, darebbe un segnale importante sul piano dei principi e risparmierebbe molte sofferenze: agli animali stessi, che non si possono gestire come cose, mettere all’asta, affidare a chiunque; alle persone, che considerano i propri piccoli amici come membri della famiglia e non sarebbero costretti ad una dolorosa separazione”.

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