Cultura & Società

Due composizioni in versi, tanto per riderci sopra, di Mario D’Alessandro.

Giornalista e poeta dialettale Teatino. Il protagonista è ancora Matteo Renzi

 

Il Paese dei Balocchi

 

Da un’idea de “ La Terrazza ”

viene questa storia pazza,

sul bel libro di Collodi

riproposto in altri modi

per aprire un bel locale

per il dì di Carnevale.

Nel Paese dei Balocchi,

c’è il più strambo dei Pinocchi:

Matteo Renzi, fiorentino,

trasformato in burattino,

che l’italico stivale

or governa molto male.

Con gli annunci ed i proclami

non si superano gli esami,

come per l’occupazione

che non trova soluzione:

il “jobs act” non è attivo,

senza decreto attuativo.

Nel Paese dei Balocchi

degli imbrogli e dei pastrocchi

chi troviamo qual Geppetto?

il Bersani, ormai vecchietto,

e chi c’è pur petulante?

ma è Beppe Grillo Parlante,

E Lucignolo, il bulletto?

È  La Russa   ci scommetto!

Indovina un po’ chi è il Gatto?

Angelo Alfano, ecco fatto!

Chi sarà la Volpe astuta?

Berlusconi  e mai non muta!

Mangiafuoco? Ma è Salvini,

chiacchieron senza confini:

Manca solo la Fatina !

Chi sarà? Chi l’indovina?

E’ di certo la Minetti ,

tanta amata dai maschietti.

Matteo Renzi ora Pinocchio

diventar potrà un…marmocchio,

liberato dal destino

di un eterno burattino,

quello in legno tanto amato

dal Geppetto rottamato!

 

19 febbraio 2015  (Mario D’Alessandro)

 

Renzi, ma quale lavoro?

 

Con il decreto attuativo,

il “jobs act” diventa attivo,

mentre sta, solo al comando,

Matteo Renzi gongolando,

che convinto si ritiene

che finite son le pene,

per chi un posto non ha ancora

e da sempre non lavora!

La Repubblica Italiana ,

dove ancor non si allontana

questa crisi così dura

che in ognun mette paura,

vuol la piena occupazione

con la sua Costituzione ,

che, da tutti vien citata,

sul lavoro fu fondata .

Ma non è una cosa nuova

che il lavoro non si trova!

Se lo vuoi c’è quel precario,

e c’è quello a mezzo orario,

e c’è pure il…lavoretto,

ma risulta un po’ sospetto,

e c’è quello mal pagato,

a tempo determinato…

c’è il lavor raccomandato,

oppur quello segnalato.

E se proprio ti va male

c’è il lavoro interinale.

Senza paga e senza orario

c’è il lavoro volontario,

il lavoro c’è flessibile

che tra tutti è il più terribile,

quel che piace a chi è al governo

che non sa cos’è l’inferno

di chi è senza posto al mondo

e si sente un vagabondo

e si sente un insicuro

perché è pur senza futuro.

Chi un lavoro ha infin trovato

può essere sempre licenziato,

così senza occupazione

dice: “Addio Costituzione!”

 

23 febbraio 2015   (Mario D’Alessandro)

 

Luciano Pellegrini  agnpell@libero.it

cell +393404904001

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