Cultura & Società

Teramo. LA FINE DEL COMUNISMO IN EUROPA: PUÒ UN LIBRO FAR CROLLARE UN REGIME? DUE GIORNI DI CONVEGNO A SCIENZE POLITICHE A 25 ANNI DALLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO

 

Teramo, 2 dicembre 2014 – In occasione del 25° anniversario della caduta del Muro di Berlino, i dottorati di ricerca della Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Teramo hanno organizzato una due giorni di convegno internazionale dal titolo La fine del comunismo in Europa: regimi e dissidenza (1956-1989).

Il convegno, che si svolgerà il 3 e 4 dicembre prossimi, nella Sala delle lauree della Facoltà di Scienze Politiche a partire dalle ore 9.30, è stato realizzato assieme all’Ambasciata della Repubblica di Polonia a Roma e alla Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea (SISSCO).

«Il Convegno Internazionale di studi sulla fine del comunismo in Europa – hanno spiegato Tito Forcellese, Giovanni Franchi e Paolo Savarese, del Comitato Scientifico ‒ nasce da una comune riflessione culturale e interdisciplinare avviata nella Facoltà di Scienze politiche di Teramo attorno all’importante libro Il potere dei senza potere, uscito clandestinamente nel 1978, dell’ex presidente della Repubblica Ceca e oppositore al regime comunista cecoslovacco, Vaclav Havel».

«Osservando il suo percorso intellettuale e politico, da dissidente in carcere a Presidente della Cecoslovacchia, e partendo dal suo principio “vivere nella verità” – hanno aggiunto ‒ abbiamo ritenuto utile avviare una riflessione interdisciplinare focalizzata su due poli contrapposti e ancora poco studiati: i regimi e la dissidenza. In tal modo avremo un quadro più chiaro sulle differenti filosofie politiche, sulla genesi del mito dell’Urss e l’inizio, o la ripresa, del dissenso interno e infine sulle diverse forme di dissidenza sviluppatesi nelle altre nazioni del Blocco orientale a partire dal 1956, l’anno del famoso rapporto di Chruščëv al XX Congresso del PCUS».

Al convegno parteciperanno, tra gli altri, relatori prestigiosi come Vittorio Strada, accademico italiano, e due docenti provenienti da Università non italiane: Ivan Chvatik, filosofo, allievo di uno dei teorici della dissidenza come Patočka, portavoce di Charta 77, e Constantin Sigov, dell’Università di Kiev.

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