Lettere

Buon Natale! Nelson Mandela, un anno dopo. Poi, il mondo è meraviglioso!

Cari direttori e amici delle redazioni,

ho ricevuto in questi giorni gli Auguri da molti di voi. Vorrei rispondere a ciascuno, ma diventerei intempestivo. Come ogni anno, quindi, faccio gli Auguri di Buon Natale con un messaggio comunitario, eppure diretto al cuore di ognuno di voi, perché dal cuore viene questo pensiero. Il Natale del Signore è un giorno davvero speciale, da vivere con intensità e semplicità. Fuori dagli schemi e dai riti consumistici propri delle cosiddette società avanzate. Perché a mio parere occorre ripartire da Betlhem, da un’umile capanna che vide nascere incarnato Gesù, il figlio di Dio. Come per secoli avevano predetto i Profeti. “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”, dice l’evangelista Giovanni (Gv1,14). Dio che scende tra gli uomini, nella storia dell’umanità, nelle forme più umili, senza troni né ostentazioni di potenza. Solo un coro di angeli, nella notte stellata, che canta “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà”. E allora, se si riparte da qui con un Dio che vive in mezzo a noi, che nel Figlio incarnato Gesù ci ha dato (e ci dà) con la sua vita un esempio straordinario di come vivere in armonia con il creato e con tutta l’umanità, proprio da quella culla nella mangiatoia si può attingere la cifra d’una vita autentica, vissuta bene, al servizio degli altri, degli ultimi, del nostro prossimo e in armonia con tutti. Questo è il Natale vero, che ripulisce dalle scorie la festività per come i rumori e le distrazioni del mondo vorrebbero imporcela. E ci richiama al senso primo del nostro cammino terreno, quello di saper vivere nei valori veri, quello di saper perdonare, quello di costruire la Pace. Come uomini di buona volontà. Perché “beati saranno gli operatori di pace”. Con questo spirito di semplicità, di amicizia, di pace, di attenzione verso chi ha bisogno – che è il nostro prossimo da amare come noi stessi – auguro a ciascuno di voi e ai vostri cari, in famiglia, un caloroso e felice Santo Natale.
Qualche giorno fa (il 5 dicembre) è stato il primo anniversario della morte di Nelson Mandela, il grande Madiba. Un uomo di una semplicità assoluta e di uno straordinario carisma, che molto ha  sofferto. Con una grande forza interiore. Un operatore di Pace che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’umanità e in quella del suo Paese, il Sud Africa, passato dall’apartheid all’integrazione e alla democrazia. Senza violenze. Davvero un Uomo, Mandela, che pare aver raccolto in pieno il messaggio di Pace venuto dalla capanna di Betlhem. E allora, credo che questo contributo sulla vita di Mandela e sul suo insegnamento sia molto appropriato per attualizzare questo Santo Natale, quando ancora guerre e violenze devastano tante parti del mondo. E mi sento orgoglioso, per quanto non voglia apparire diverso dalla mia modestia, di dover ancor più testimoniare questi valori, anche in ragione d’un riconoscimento “per i diritti umani” conferito a Lecce una settimana fa e intitolato proprio a Nelson Mandela. Aggiungo, infine, un altro contributo sulle meraviglie del mondo, quanto ancor più lo sarebbe se non ci fossero conflitti e violenze, se fosse un mondo di pace. Utopie? Forse. Ma talvolta possono diventare realtà, quando ciascuno fa la sua parte nel proprio quotidiano, ogni giorno, nell’ambiente in cui vive. Auguri d’un Buon Natale di Pace, qualunque siano le vostre convinzioni e la vostra Fede.
Goffredo Palmerini
 

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