Teramo e Provincia

Atri. Nasce ad Atri il 500esimo neonato: il commento di Luciano Monticelli

 

 

Il consigliere del Partito Democratico soddisfatto per il traguardo raggiunto, che sfata in questo modo l’alibi di chi si appella alla burocrazia

per chiudere il presidio ospedaliero

 

 

 

 

“I fatti smentiscono la volontà sottesa di chi, a dispetto dell’apparenza, sta provando a chiudere il San Liberatore di Atri”.

 

Così il consigliere regionale del Pd Luciano Monticelli commenta la notizia della nascita, avvenuta ieri mattina, del piccolo Leonardo, il neonato numero 500 nato nel reparto di ostetricia dell’ospedale della città ducale. Un avvenimento importante, perché il piccolo ha fatto sì che ora il Punto nascita atriano sia in regola con i requisiti minimi previsti dall’Accordo Stato-Regioni del 2010, venendo a collocarsi nella fascia fra 500 e 1000 nati, la stessa di Teramo e Sant’Omero.

 

Non è tardato ad arrivare il commento del consigliere Monticelli, che anzi sottolinea in merito: “Per essere più precisi, siamo a quota 500 parti per 504 nascite. E mancano ancora 10 giorni alla fine dell’anno. Siamo davanti a una realtà evidente, che ci dimostra come la scelta della Regione di chiudere questo Punto nascita non è certo un automatismo tecnico, ma una decisione di diverso genere per la quale, lo assicuro, io continuerò a battermi”.

 

Il consigliere del Pd ribadisce la professionalità del personale del San Liberatore che, a dispetto delle paventate chiusure e dei continui ridimensionamenti che si sono susseguiti negli ultimi tempi, ha continuato comunque a lavorare e ad essere per questo preferito da molte donne, che presicono scegliere l’ospedale atriano per partorire i propri figli.

 

 

 

 

 

 

“Chiudere il San Liberatore – continua Monticelli – di certo non aiuterà a gestire meglio la sanità regionale, che anzi dovrà poi fare i conti con il conseguente sovraffollamento del nosocomio di Pescara, dove confluirebbero i pazienti del nostro comprensorio e che già rischia di essere sovraccaricato dalla chiusura di un altro presidio, quello di Penne. Com’è evidente, pertanto, non c’è alcuna razionalità dietro una decisione di questo genere, ma solo una precisa scelta politica. Peccato però che, con la nascita del piccolo Leonardo, sia sparito anche l’ultimo alibi di chi si appella alla burocrazia”.

 

La nascita del piccolo Leonardo è inoltre, per Monticelli, la giusta risposta al modus operandi scelto per la decisione presa dal Comitato tecnico. “Nessuno dei consiglieri che hanno preso a cuore la questione è stato coinvolto – ricorda in merito – Non sono stato tenuto affatto in considerazione, nonostante da anni combatto contro la chiusura del nosocomio atriano. Un modo di fare che non condivido e che fa davvero riflettere, quasi a legittimare l’ipotesi di interessi che si celerebbero dietro la chiusura del San Liberatore, per la cui difesa sono stato lasciato solo. Adesso, però, sono curioso di sapere a cosa si appelleranno”.

 

image_pdfimage_print
Condividi:

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Controllo anti spam: * Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.