Cultura & Società

Tra Jazz e Rock: la scossa dell’Electric Bang apre a Torre Dè Passeri la rassegna“Sabato in concerto jazz”

 

 

Sabato, 22 novembre, prevista una vera cascata di energia grazie a  Maurizio Paludi alla chitarra, Simone D’Alessandro alla batteria, Francesco D’Alessandro al basso e Jorge Ro alla tromba.

 

E’ in arrivo una cascata di energia grazie ai “ragazzi terribili” della musica abruzzese, anzi per la precisione c’è anche un bel  tocco di Argentina. Stiamo parlando dell’Eletric Bang, che sabato 22 novembre  a Torre Dè Passeri, presso il Teatro della Scuola (via Garibaldi, ore 18, ingresso libero) aprirà la rassegna “sabato in concerto jazz”, il cartellone della Fondazione Pescarabruzzo, organizzato dall’Associazione Culturale Archivi Sonori, con la direzione artistica di Maurizio Rolli.

Maurizio Paludi alla chitarra, Francesco D’Alessandro al basso, Simone D’alessandro alla batteria e Jorge Ro alla tromba. Racchiusi in una band talenti veri della musica “made in Abruzzo”, la loro creatività è in grado di elaborare una sintesi originale di suoni ed emozioni, difficile sarà rimanere seduti su una sedia.

“Ci sarà da divertirsi – dice Maurizio Paludi – si spazierà da Billy Cobham a Mike Stern, passando per gli Uzeb, Pat Metheny fino ad arrivare a brani di nostra composizione. La scelta delle sonorità è volutamente elettrica, si tratta di un incontro tra il rock ed il jazz e, da questo incontro, secondo me, l’arricchimento è generale. Rendere più articolato il linguaggio del rock e meno sofisticato quello del jazz, per una fusione che risulta fruibile per un largo pubblico”.

Si tratta di un’anteprima assoluta per l’Abruzzo, la prima uscita ufficiale dell’Electric Band “In realtà nasciamo come trio, e con quella formazione abbiamo già tantissimi live alle spalle, da un po’ di tempo si è aggiunto un vero fuoriclasse, l’argentino Jorge Ro che con la sua tromba riesce a fondere diversi stili, per il resto ci sono quelli che io chiamo i fratelli prodigio, Francesco e Simone D’Alessandro, una tecnica ed una carica davvero incredibile, per quel che riguarda il sottoscritto, sono l’unico che forse non è adatto a farsi chiamare ragazzo, quarant’anni, dei quali ben più della metà passati attaccato alle sei corde”.

Si è sempre giovani, si usa sempre il termine talenti, almeno qui in Italia da un po’ di tempo è così, com’è la situazione per chi vuole vivere con la musica?

“La situazione è sotto gli occhi di tutti, però troppo spesso si guarda alle problematiche esterne, bisognerebbe mettersi in discussione di più come musicisti, avere il coraggio di osare per arrivare a strade originali. Si punta troppo sul già fatto, su quello che può dar vita ad una continuità, penso ad esempio, con tutto il rispetto, alle cover band. La musica non deve essere un guardarsi indietro, bisognerebbe cercare di avere maggiore creatività, il che non significa andare alla ricerca di una ipotetica ed assoluta originalità, ma  quantomeno di far emergere chiara una propria personalità artistica”.

Insomma i “ragazzi” veri o presunti dell’Electric Bang hanno le idee chiare, vogliono dare una scossa alla monotonia.

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