Cultura & Società

Teramo. Inaugurata ieri, a Napoli, la mostra “L’Italia intatta di Gennaro Della Monica”

 

 

Ieri, Venerdì 7 novembre è stata inaugurata nel prestigioso sito di Castel dell’Ovo a Napoli, la mostra “L’Italia intatta di Gennaro Della Monica” dedicata all’artista che trascorse la maggior parte della sua esistenza fra Napoli, Firenze, Milano e la Svizzera, prima di tornare nella sua città natale, Teramo. Presenti gli Assessori alla Cultura dei Comuni di Napoli, Nino Daniele e Teramo, Francesca Lucantoni, la Sopraintendenza di Napoli, la direzione del MIBACT, il Presidente della Fondazione Marchesa Carla de Petris, gli eredi dell’artista, oltre a numerosi esponenti della cultura e del mondo universitario campano.

Notevole il successo riscontrato, ed enorme l’interesse da parte di tutte le istituzioni intervenute  per la mostra, che sarà presentata come l’evento espositivo per il periodo natalizio nella città partenopea.

Accolta con grande entusiasmo anche la partecipazione dell’Istituto Alberghiero di Teramo che ha curato l’accoglienza degli ospiti e offerto un gustoso assaggio  di cibi e vini abruzzesi a tutti i presenti.

Successo dell’evento, dunque, che il fascino del luogo e la singolarità dell’allestimento hanno favorito, lasciando ipotizzare per il futuro altre opportunità che colleghino Abruzzo e Campania, attraverso una serie di comuni operazioni culturali.

 

L’assessore Lucantoni sottolinea: “Esportare un artista come Gennaro della Monica significa far conoscere Teramo, la sua storia e le sue altissime radici culturali. Una volta confermato dalla Regione Abruzzo il finanziamento di oltre 2 milioni di euro finalizzato alla completa fruizione del Castello Della Monica, l’evento odierno potrà essere letto come il principio di un percorso culturale e turistico di significativa rilevanza”.

 

La Mostra, già allestita a Milano, nasce dall’iniziativa di un gruppo di critici d’arte tesa a favorire un’opera di promozione e valorizzazione di alcuni pittori e scultori che hanno scritto la storia dell’arte italiana; in particolare di coloro tra essi che, nonostante le numerose operazioni di valorizzazione di artisti che a cavallo tra ‘800 e ‘900, sono stati confinati in uno stato di scarsa conoscenza, quando non di assoluta dimenticanza. Tra questi, appunto, Gennaro Della Monica che, nato e morto a Teramo, è stato protagonista di una singolare esperienza artistica. Oppositore di un’Accademia napoletana stantia e scontata nei contenuti e nelle espressioni pittoriche, Gennaro Della Monica fu uno dei quei “napoletani d’Abruzzo”, che si batterono per un’arte  rinnovata che si accostasse al vero attraverso “impressioni” e suggestioni colte nell’immediatezza dell’osservazione del paesaggio.

 

In questa ottica si iscrive il progetto espositivo su Della Monica, con il quale pertanto si intende portare alla ribalta nazionale un artista dalle molteplici esperienze, che seppe coniugare localismo con internazionalismo, individuando acutamente le novità del portato macchiaiolo e impressionista. A lui si dedicano appunto mostre in spazi prestigiosi nelle città di Milano e Napoli che lo videro protagonista assieme ad una messe di altri artisti i quali, con il loro operato, decretarono nuovi indirizzi e nuovi approcci all’arte.

Tale operazione culturale, intende promuovere in particolare la pittura di paesaggio di Gennaro Della Monica e le sue tele con la riproposizione della natura, specie di quella  del Gran Sasso nel versante teramano; una magnifica occasione per coniugare arte con paesaggio, mostrando le bellezze naturali che determinarono “impressioni” indelebili nell’anima dell’artista.

Il progetto ha preso il via a Milano, a Palazzo Reale, da luglio a fine agosto 2014,  e oggi approda, fino al 10 gennaio 2015, a Castel dell’Ovo, a Napoli.

 

Di assoluto pregio e valore il Comitato scientifico con la presenza di critici di grande rilevanza quali Philippe Daverio,   Paola Di Felice, Cosimo Savastano, Claudio Strinati, che hanno dato alle mostre un impulso di forte e rinnovata consapevolezza sull’arte di un maestro della pittura che ebbe fecondi contatti con tutti i più grandi pittori italiani e stranieri del suo tempo.

SCHEDA DELLA MOSTRA

 

 

Titolo:L’Italia intatta di Gennaro Della Monica (1936-1917)

Promossa dal Comune di Teramo, dal Comune di Napoli e dalla Fondazione Marchesa Carla de’ Petris

 

A cura di: Philippe Daverio, Paola Di Felice, Cosimo Savastano, Claudio Strinati

 

Comitato Scientifico:  Philippe Daverio,  Claudio Strinati, Paola Di Felice, Cosimo Savastano

 

Sede  Castel dell’Ovo – Napoli (7 novembre 2014 – 10 gennaio 2015)

 

Progetto della Mostra, L’omaggio è all’artista Gennaro Della Monica (Teramo, 1836-1917) sulla cui produzione pittorica  si intende proporre al grande pubblico una mostra itinerante per svelarne le sorprendenti vene di modernismo, che lo collocano lungo rotte di scambi culturali forse insospettabili per chi si limiti a giudicarlo col metro del pittore di soggetti storici e mitologici. E’ in realtà, pittore d’avanguardia per i suoi temi paesaggistici, ricchi di suggestioni che rinviano all’impressionismo francese e alla “macchia dei toscani”; scultore di pregio, oltre che architetto e direttore dei lavori per la realizzazione di un borgo medioevale (il Castello Della Monica, a Teramo) di notevolissime qualità architettoniche, che si intende restaurare e valorizzare per la sua connotazione di eccellenza strutturale e storica. Gennaro Della Monica rappresenta la punta di diamante di una serie  di espressioni artistiche abruzzesi che da tempo si è cominciato a valorizzare, sottraendole al cono d’ombra che le ha caratterizzate per un lunghissimo arco di tempo.

 

L’evento espositivo avrà anche l’obiettivo di sottolineare il forte legame con l’Accademia napoletana dell’Ottocento del nostro, uno di quei “napoletani d’Abruzzo” che apportò linfa vitale allo sviluppo dell’importante scuola ma che, soprattutto, aderì alla Scuola di Resina, chiamata anche Repubblica di Portici, un movimento radicalmente innovativo e polemico nei confronti di ogni compiacimento edonistico e illustrativo e favorevole ad un continuo approfondimento della conoscenza del “vero poetico”. E in effetti, sostenitrice di un nuovo concetto di realismo che non atteneva alla realtà di luoghi o fatti da descrivere minuziosamente, seppure priva di un’esplicita dichiarazione programmatica, la Scuola di Resina, promossa da Marco De Gregorio, ebbe le adesioni successivamente di Federico Rossano, il giovane Giuseppe De Nittis e il toscano Adriano Cecioni che, assieme a Giuseppe Abbati, contribuì a diffondere a Napoli le novità figurative dei macchiaioli dalla Toscana, Antonio Leto, Alceste Campriani, Francesco Lojacono, Federico Cortese  Eduardo Dalbono, e lo stesso Gennaro Della Monica, amico fraterno di Marco De Gregorio. E non da ultimo la mostra intende sottolineare l’azione creativa di un artista che, al pari di numerosi altri tra ‘800 e ‘900, stabilirono un rapporto rinnovato con la natura e l’ambiente dipingendo tele che fissarono per sempre la bellezza di luoghi naturali nell’intera Italia, fotografia creativa di una nazione che sta perdendo con  la memoria il senso di una bellezza antica.

 

Progetto del catalogo                  Allemandi

e immagine coordinata                Allemandi

 

Testi   Curatori e comitato scientifico: Philippe Daverio, Paola Di Felice, Cosimo Savastano, Claudio Strinati

 

 

Sponsor: Pasta Divella, Gruppo Baltour,

 

Patronato: Presidenza della Repubblica.

Patrocinii: Camera dei Deputati; Camera del Senato; Ministero dei Beni Culturali; Ministero per l’Ambiente; Comune di Teramo; Regione Abruzzo; Ente Gran Sasso e Monti della Laga.

 

Progetto allestitivo: Il percorso allestitivo prevede l’esposizione di n. 90 dipinti e n. 50 acquerelli,  legati all’esperienza pittorica dell’artista rivolta alla osservazione del vero e del bello in natura

 

Allestimento: Arch. Maria Antonietta Adorante

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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