Cultura & Società

Presentazione: “Non si può incatenare il sole. Storie di donne nelle carceri iraniane” (Ortona, venerdì 28 novembre, ore 18,00)

“Non si può incatenare il sole. Storie di donne nelle carceri iraniane nel
libro ” ed. Menabò

Presentazione del libro, venerdì 28 novembre ore 18,00 libreria
D’Abruzzo, Ortona

La storia del regine iraniano è caratterizzato dalla repressione del
dissenso colpisce le donne che maggiormente lo combattono. Tra esse vi è
la storia di Puoran Najafi e Hengameh Hajassan che con coraggio hanno
scelto di sfidare il regime iraniano, due giovani ragazze colpevoli di
aver partecipato con entusiasmo al destino del proprio paese, che hanno
sopportato la dura vita nel carcere, “la bestia” e nonostante le torture
hanno trovato nei loro ideali di libertà e democrazia la forza per
resistere e raccontare la loro storia nel libro “Non si può incatenare il
sole. Storie di donne nelle carceri iraniane”, edito dalla Menabò,
tradotto da Esmail Mohades (autore per la Menabò di “Una voce in capitolo.
Storia del popolo dell’Iran”), con la prefazione di Dacia Maraini.

Il libro è il racconto-testimoninza della vita nelle carceri delle ragazze
ed in occasione delle iniziative per la “giornata nazionale contro la
violenza sulle donne” verrà presentato venerdì 28 novembre, alle ore
18,00, alla Libreria D’Abruzzo, ad Ortona, in collaborazione con
l’Associazione Donnè impegnata attivamente nel centro antiviolenza che
fornisce aiuto e sostegno alle donne che hanno subito violenza.

All’incontro parteciperanno: Esmail Mohades, traduttore del libro,
Gabriella Liberatore curatrice del volume, Francesca Di Muzio, presidente
dell’Associazione Donnè, Romina Remigio fotografa giornalista, Gaetano
Basti, editore.

Il libro è stato presentato al Pisa Book festival da Dacia Mariani che
particolarmente colpita dai racconti delle donne scrive nella prefazione:
“Leggo con commozione profonda la testimonianza di queste due giovani
donne iraniane, coraggiose per amore di libertà. Due donne che, in tempo
di pace, avrebbero semplicemente fatto il proprio dovere, generosamente e
anche allegramente, come era nel loro carattere. Due donne piene di vita,
pronte a rimboccarsi le maniche per aiutare gli altri, ma anche felici di
apprendere, di studiare, di fare una vita comunitaria piena di invenzioni
e creatività. Una studentessa appena diciannovenne, Puoran Najafi, e una
infermiera, Hengameh Hajhassan di 24 anni. Possiamo immaginare che si
sarebbero sposate, e avrebbero avuto dei figli, senza rinunciare per
questo a un lavoro dignitoso, portato avanti con passione e altruismo.
Invece, una furia punitiva le ha strappate al loro destino di lavoratrici
e di madri ma anche di orgogliose cittadine innam
orate del proprio paese, per farne: della prima, un cadavere senza tomba e
della seconda una sopravvissuta dal corpo talmente provato dalla tortura
da rimanere minato per sempre”.

D’Abruzzo Edizioni Menabò srl
via Roma 88 Ortona CH
085 9062001
www.dabruzzo.it
www.facebook.com/dabruzzoweb

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