Il Teatro Stabile d’Abruzzo. Tra Storia e Cronaca (Ricerche&Redazioni Editore) di Antonio Di Muzio

 

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Quali sono le radici del Tsa? Chi furono i fondatori? Quanto è stato determinante il ruolo della politica nella nascita del Tsa? I politici si sono serviti del teatro o gli uomini di teatro si sono serviti della politica? Perché Antonio Calenda abbandonò lo Stabile aquilano? Quanto durarono gli anni d’oro e quanto costarono? Le altre istituzioni culturali hanno beneficiato del ruolo del Tsa? Quando è iniziata la decadenza? È possibile rialzarsi e risorgere oppure dopo 51 anni il Tsa si trova a un fatidico bivio? Tanti interrogativi che il libro cerca di risolvere, attingendo alle fonti storiche e scritte, partendo da Amiternum per fare la storia di un teatro e dei teatri del territorio. La storia puntuale della maggiore istituzione culturale d’Abruzzo, conosciuta in tutto il mondo grazie a produzioni, spettacoli e protagonisti che hanno lasciato un segno indelebile. Il libro è il frutto di una ricerca durata 15 anni, che intreccia le storie del Tsa con il Tadua, l’Atam, l’Uovo e l’Accademia di Belle Arti, fino ai gruppi teatrali istituzionali e non istituzionali nati in modo spontaneo in Abruzzo.

Dall’Introduzione di Dacia Maraini

Dalla Premessa di Ferdinando Taviani

Antonio Di Muzio

IL TEATRO STABILE D’ABRUZZO

Tra Storia e Cronaca

Introduzione di Dacia Maraini

Prefazione di Ferdinando Taviani

Intermezzi di

Eugenio Barba, Antonio Calenda, Raffaele Colapietra, Umberto Dante,

Grazia Felli, Gian Piero Fortebraccio, Silvia Giampaola, Fabrizio Pompei,

Alessandro Preziosi, Armando Rossini, Francesco Sanvitale, Ferdinando Taviani

Foto di copertina del volume.

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