Teramo e Provincia

Roseto. CAMPO PATRIZI: L’ASSESSORE VANNUCCI FA CHIAREZZA SULLE CIFRE SPESE PER DEFINIRE LA QUESTIONE

 

 

Finora sono stati spesi 9.322 euro per definire la questione del Campo Patrizi dal Comune di Roseto degli Abruzzi e non oltre 100 mila euro come erroneamente ipotizzato nei giorni scorsi su di un quotidiano locale nel quale si parlava anche di numerose consulenze tecniche e legali per chiarire la vicenda.

 

Dati alla mano finora sono stati spesi 6.272,80 euro per l’incarico all’avvocato; 2.242,00 euro per la ditta Sport Turf Consulting che si è occupata di realizzare il carotaggio per valutare se i lavori sul campo erano stati fatti in maniera corretta e 629,20 euro per l’unica consulenza affidata ad un ingegnere esterno. Oltre a queste spese, già liquidate, ve n’è una di 13.745,00 euro che il Comune dovrà anticipare, in quanto ricorrente, per la consulenza del C.T.U., Ing. Sabatino Di Leonardo, tecnico incaricato dal Tribunale. Questa somma però sarà solo anticipata dal Comune di Roseto degli Abruzzi e toccherà poi al Giudice stabilire da chi dovrà essere sostenuta.

 

Solo grazie alla volontà di questa Amministrazione si è cercato di fare piena luce, nella maniera più trasparente possibile, sulle effettive condizioni del terreno di gioco del Campo Patrizi, grazie anche alle numerose sollecitazioni ricevute dalla società che gestisce l’impianto, la Asd Roseto, per le presunte non conformità del terreno di gioco dichiara l’Assessore allo sport, Mirco Vannucci.

 

Non comprendo come si possano “sparare” cifre del genere, con tanto di locandine in bella mostra su tutta la città, senza avere un documento in mano, quando sarebbe bastato chiamare per avere dati certi ed inconfutabili sulla vicenda” conclude l’Assessore al ramo. Al di là di polemiche e strumentalizzazioni varie il nostro obiettivo rimane quello di risolvere, al più presto e nel migliore dei modi, la vicenda, riconsegnando alla città uno dei suoi storici impianti, il resto sono solo sterili polemiche montate ad arte da qualcuno e delle quali, onestamente, poco ci importa”.

 

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