Cultura & Società

1984 – 2014 a trent’anni dalla morte di Eduardo De Filippo. Il pittore Guadagnuolo include Eduardo nei suoi ritratti Bibliografici

 

 

Trent’anni fa, il 31 ottobre 1984, moriva Eduardo De Filippo, grande genio teatrale italiano del Novecento. Guadagnuolo gli dedica una grande opera che lo ritrae con le principali sue opere.

 

Una posizione di rilievo nella copiosa produzione artistica di Guadagnuolo occupa il ritratto. In quest’arte difficile egli sa utilizzare il materiale pittorico con rapidi e densi tratti, riuscendo ad evidenziare, al di là della somiglianza fisica, la peculiarità più profonda dell’animo e del carattere del personaggio rappresentato.

Per questi suoi meriti, riconosciuti, Guadagnuolo è stato invitato a ritrarre importanti personalità del mondo ecclesiastico, politico e culturale.

Nella serie denominata “Ritratti bibliografici”, vi è un modo nuovo nell’affrontare la ritrattistica; sul segno-pittorico si inserisce la “parola”, ovvero la bibliografia della personalità ritratta. L’artista ha incluso nella serie anche Eduardo De Filippo, dove vengono evidenziate all’interno del quadro le sue opere teatrali. In questo caso l’opera appare nella sua totalità e vive di segno e di parola nell’unità intellettuale.

Guadagnuolo, siciliano, ha respirato il Teatro pirandelliano, ed è proprio Pirandello, all’inizio della carriera di Eduardo, che divenne il suo modello. Pirandello incontra Eduardo, ne nasce un’amicizia ed una collaborazione culturale, tant’è che scrisse delle commedie su misura per il Teatro di Eduardo.

Guadagnuolo raffigura Eduardo con cuore palpitante, atto ancora a raccontare, attraverso il suo Teatro commovente, la grande maschera della vita, precaria senza dubbio ma piena di tenerezza.

 

 

 

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