Cultura & Società

Teramo. Di Venanzo: Fotografia Italiana, Esposimetro d’Oro a Nicola Pecorini

 

per il film di Asia Argento Incompresa

L’Autore della Fotografia milanese ha legato il suo nome

ai film visionari di Terry Gilliam.

Tra i primi in Europa ad usare la steadicam

Suo nonno Fedele Toscani, fotoreporter del Corriere della Sera

filmò a Milano i cadaveri di Mussolini e dei gerarchi fascisti

Oliviero Toscani, con cui ha iniziato, è suo zio

L’Esposimetro d’Oro per la Fotografia Cinematografica Italiana della 19^ edizione del Premio Di Venanzo va a Nicola Pecorini per le immagini e le luci del film Incompresa (2014), terzo lavoro da regista di Asia Argento. Il film è stato presentato alla 67^ edizione del Festival di Cannes, in concorso nella sezione Un Certain Regard.

Dopo Carlo Varini e Blasco Giurato, individuati, rispettivamente, quali vincitori dell’Esposimetro d’Oro alla Memoria e alla Carriera, ecco che la Giuria del Di Venanzo rende noto il nome del terzo autore da premiare, nel corso della Gran cerimonia di consegna degli Esposimetri d’Oro, che si terrà sabato 11 ottobre a Teramo, presso la Sala Polifunzionale della Provincia.

 

Nicola Pecorini, nato a Milano il 10 agosto 1957, inizia l’attività lavorando nel mondo della fotografia, seguendo il solco tracciato dal nonno Fedele Toscani, storico fotoreporter del Corriere della Sera (sue le foto e le riprese dei cadaveri di Mussolini e dei gerarchi fascisti in Piazzale Loreto a Milano il 29 aprile del 1945) e dallo zio Oliviero Toscani, a cui fa da assistente. Poi nel 1978 comincia a lavorare come cameraman nella Televisione della Svizzera Italiana. Ma la svolta arriva all’inizio degli anni Ottanta, quando, negli Stati Uniti, partecipa ad un workshop steadicam tenuto dall’inventore di questo strumento, Garrett Brown. Nel 1988 fonderà la Steadicam Operator Association proprio insieme a Brown. Il nuovo sistema di fare riprese in movimento è un vero e proprio colpo di fulmine per Pecorini che diventa ben presto uno specialista della steadicam:  come operatore steadicam lavora per i film di Dario Argento, Pasquale Squitieri, Richard Donner (Ladyhawke girato a Rocca Calascio), Bernardo Bertolucci, Giuliano Montaldo, Paolo e Vittorio Taviani, Marco Bellocchio, Andrei Konchalovsky, Roman Polanski e molti altri. Dopo 16 anni di steadicam e macchina da presa inizia il lavoro di Direttore della fotografia cinematografica, o per meglio dire, come preferisce Vittorio Storaro, presidente onorario del Premio Di Venanzo, “Autore della Fotografia”, più vicino al termine usato negli Stati Uniti: “Cinematographer”.

Da Autore inizia subito la collaborazione con il regista Terry Gilliam per il quale firma immagini e luci del film Paura e delirio a Las Vegas (1997). Per essere scelto da Gilliam, ha dichiarato Pecorini: “Sicuramente fu di aiuto anche il parere positivo del protagonista Johnny Depp, di cui ero amico e con cui avevo già lavorato per il film da lui diretto “The Brave””. Ma Pecorini riesce a convincere il visionario regista anche con un demo-tape divertente in cui una serie di personaggi scherzavano sul fatto che Pecorini avesse un solo occhio nonostante la sua professione, e a Gilliam piacque il fatto che l’autore italiano sapesse ridere della sua menomazione. Pecorini, infatti, a soli sedici mesi, ha perso per una malattia la vista all’occhio sinistro.

Da quel primo film il sodalizio con Terry Gilliam non ha conosciuto pause, ma Pecorini ha firmato i lavori di molti altri registi: da William Friedkin a Ralf Schmerberg, e poi Paolo Virzì, per cui “illumina” come autore Tutta la vita davanti (2007) e La prima cosa bella (2009),  fino all’ultima esperienza, quella con Asia Argento e il suo Incompresa.

Ed è proprio il film della Argento, uscito nelle sale italiane lo scorso giugno, a permettere a Nicola Pecorini di aggiudicarsi l’Esposimetro d’Oro del Di Venanzo per la sezione Fotografia Cinematografica Italiana.

 

 

Incompresa

Un film di Asia Argento. Con Giulia SalernoCharlotte GainsbourgGabriel GarkoCarolina PoccioniAlice Pea.

Drammatico, durata 103 min. – Italia, Francia 2014. – Good Films

 

Trama:

 

1984. Aria nove anni, vive con i genitori e due sorellastre: Lucrezia, figlia di primo letto del padre, e Donatina, figlia di primo letto della madre. Papà è un attore famoso, mamma una celebre pianista, entrambi assai stressati e in continuo litigio fra loro. Aria fatica a trovare il proprio posto in questa scombinata famiglia. Quando i genitori si separano, lei fa la spola fra la casa materna e quella paterna, ogni volta venendone cacciata a male parole. E anche il suo innamoramento per un coetaneo che la ignora, così come la sua amicizia con una compagna di scuola, si rivelano esperienze mortificanti.

Incompresa è dichiaratamente (con tanto di citazione filmica) una versione femminile e anni Ottanta di Incompreso – Vita col figlio di Luigi Comencini. Asia Argento, che aveva 9 anni nel 1984, mette in scena una situazione da lei inquadrata come autobiografica, descrivendo un disagio esistenziale e un senso di esclusione che appartiene a moltissimi ragazzini di quell’età, e a molti figli di genitori divisi.

 

 

 

 

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