Boom dei vini biologici di Cantina Tollo



L’azienda, tra i maggiori produttori italiani sin dagli anni ’90 al Sana di Bologna, il salone internazionale del biologico e del naturale, i vini bio e senza solfiti, le cui vendite sono triplicate rispetto allo scorso anno. Ottimi anche i dati sull’export.

 

Bologna, 8 settembre 2014 – In Italia c’è un consumo che non pare conoscere crisi: il biologico. Il 53 per cento delle famiglie acquista almeno un prodotto e il 5 per cento di queste acquista vino bio (fonte: Osservatorio Wine Monitor).

 

A confermare il dato è l’andamento delle vendite Cantina Tollo, ambasciatrice dei vini d’Abruzzo nel mondo, presente quest’anno, per la prima volta, al Sana di Bologna, il salone internazionale del biologico e del naturale.  I vini bio di Cantina Tollo hanno avuto nel 2013 un vero e proprio boom con 100 mila bottiglie vendute, triplicate rispetto al 2012.

 

La preferenza va ai vini rossi: più della metà delle bottiglie vendute sono della qualità Montepulciano d’Abruzzo Dop, tra i prodotti autoctoni di punta di Cantina Tollo. Ottimi risultati anche per il Trebbiano d’Abruzzo Dop biologico: l’Heliko, ad esempio, la nuova referenza bio e senza solfito aggiunti, conferma la volontà della cantina abruzzese di continuare a investire in innovazione di prodotto, proseguendo il percorso della qualità che prevede una selezione accuratissima delle uve.

 

Buona parte del fatturato dei vini bio di Cantina Tollo è realizzato con le esportazioni, cresciuto del 41% rispetto al 2012 nei principali mercati di riferimento, ossia Olanda e Francia. Anche in questo caso è il Montepulciano d’Abruzzo Dop a piacere di più, un vino che ha ottenuto riconoscimenti anche in molte competizioni estere, dal gusto internazionale ma in grado di mantenere la sua tipicità e le sue strutture importanti.

 

“L’impegno nella produzione della qualità ci ha premiati sia sui mercati nazionali che all’estero”,  è il commento di Andrea Di Fabio, Direttore Commerciale e Marketing di Cantina Tollo. “Lavoriamo con passione utilizzando gli strumenti dell’innovazione e della ricerca scientifica che ci permettono di avere rese limitate dai vigneti e tecniche di viticoltura a basso impatto ambientale”.

 

Cantina Tollo è tra i maggiori produttori italiani di vini biologici in Italia. L’azienda ha attuato politiche di riconversione produttiva sin dai primi anni ’90. Da allora il processo delle colture bio è stato continuo e oggi interessa ben 237 ettari della produzione con una potenzialità di  45/50mila quintali di uve. In modo specifico, gli ettari riconvertiti a bio sono 123 di Montepulciano, 99 di Trebbiano, 6 di Merlot, 4 di Sangiovese e il restante di Cabernet.

 

I consumi di vino biologico si sono attestati, nel 2013, a un milione di litri per un valore di 5 milioni di euro. Ancora poco rispetto ai 517 milioni di litri di vino confezionato, ma comunque in crescita del 4 per cento rispetto al 2012. Sebbene sia ancora un consumo di nicchia, il vino biologico in Italia conosce un trend costante di crescita: la viticoltura bio è passata dai 31.709 ettari del 2003 ai quasi 57.347 del 2014 (+80,8 per cento), superata dalla Spagna con 81.262 ettari e dalla Francia con 64.801 ettari (fonte: Fibl-Ifoam 2014).

 

Il 7,9 per cento degli ettari vitati in Italia è biologico, un dato che posiziona al meglio il nostro Paese a fronte di una media mondiale del 2 per cento. Buoni anche i dati relativi all’export. Sui mercati internazionali l’interesse per i vini biologici è forte da anni, soprattutto negli Stati Uniti dove – considerando esclusivamente il canale al dettaglio – l’Italia detiene una quota del 13 per cento del mercato, alle spalle del Cile (45 per cento) e dell’Argentina (19 per cento).