Teramo e Provincia

Atri. PD: la giunta Astolfi non riesce ancora a comprendere la distinzione tra governare e comandare

Il punto principale dell’ultimo Consiglio Comunale ha riguardato la costruzione in contrada Stracca di un complesso industriale di ingenti dimensioni, che riunirebbe in un’unica struttura i numerosi impianti di produzione del gruppo ARAN.

Se da una parte non ci si può che rallegrare dell’opportunità che sul nostro territorio si concentrino importanti investimenti industriali, dall’altra il progetto manifestava evidenti criticità, messe in luce bene dal nostro Consigliere Barbara Ferretti: la cementificazione di una delle poche aree agricole pregiate del nostro Comune, le condizioni di privilegio accordate all’azienda in materia di altezza di edifici anche non legati a necessità produttive, i benefici molto limitati previsti per la collettività; e, soprattutto, l’assenza dalla Convenzione fra l’azienda e il Comune di Atri di una qualsivoglia garanzia sociale per i lavoratori del nuovo impianto.

Oltre a questi temi di merito, c’è poi il problema di una recente Legge Regionale (24/2014), che sembra proibire categoricamente operazioni di riconversione industriale di suolo agricolo.

In effetti la predetta norma ha chiarito espressamente che, in attesa dei provvedimenti attuativi, sono preclusi interventi che non siano connessi all’attività agricola come previsti negli strumenti urbanistici approvati o adottati.

Quando i rappresentanti dell’opposizione hanno fatto cenno al problema, un membro della Giunta ha tirato fuori dal cilindro un cosiddetto parere “pro veritate” redatto da un legale su richiesta dell’Amministrazione, che dava alla nuova legge un’interpretazione compatibile con la proposta della maggioranza.

Tale parere non sembra assolutamente fugare i dubbi, in quanto si basa sul vecchio testo della Legge 24/2014 modificato di recente.

Inoltre il fatto che il documento non sia stato posto in visione prima della seduta, a nostro avviso è irrituale e irrispettoso delle competenze del Consiglio.

Evidentemente, la giunta Astolfi non riesce ancora a comprendere la distinzione tra governare e comandare, continuando a ricorrere a colpi di teatro per cercare di risolvere questioni delicate.

A nostro giudizio, la responsabilità importante che gli atriani hanno consegnato alla giunta Astolfi richiederebbe una maggior consapevolezza e un maggior rispetto delle istituzioni, che sono un patrimonio comune e vanno tutelate sempre e comunque.

 

 

P.D. – ATRI

 

 

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