Abruzzo

Vasto. MARI E FIUMI D’ABRUZZO. QUALE FUTURO? 23 GIUGNO | h. 17.30 C/o PALAZZO D’AVALOS | Sala Michelangelo.

 

 A  SUD  informa
Incontro pubblico
MARI E FIUMI D’ABRUZZO. QUALE FUTURO?
 23 GIUGNO | h. 17.30
C/o PALAZZO D’AVALOS | Sala Michelangelo
VASTO (CH)
 
Lunedì prossimo, 23 giugno, si terrà presso il Palazzo D’Avalos, a Vasto (Chieti) un incontro pubblico sulla situazione ambientale delle acque d’Abruzzo. Poli industriali, discariche, fronti estrattivi etc., oltre ad aver devastato il territorio, continuano a minacciare la salute e la vita di centinaia di migliaia di persone in tutta la regione. 
 
L’iniziativa segna anche il rafforzamento delle attività di A Sud in Abruzzo, attraverso la stretta collaborazione con i volontari ed attivisti che sui territori abruzzesi lavorano sulla denuncia e la documentazione delle criticità ambientali presenti, sui loro impatti sanitari, sociali ed economici e sulle alternative possibili di gestione delle risorse e di bonifica dei territori.
 
Qui sotto il comunicato stampa dell’iniziativa.
 
* * *
MARI E FIUMI D’ABRUZZO. QUALE FUTURO?
L’acqua va al mare è un detto delle nostre parti. Purtroppo nella provincia di Chieti, dove sono presenti i corsi d’acqua dolce più inquinati d’Abruzzo, questo detto si traduce in distruzione della flora e della fauna, inquinamento e impoverimento del mare Adriatico e dei fiumi. I fiumi abruzzesi sono ridotti a vere e proprie fogne, con il sistema di depurazione del tutto inefficace e inefficiente. Di conseguenza i corsi d’acqua sono lontani anni luce dagli obiettivi di qualità fissati dall’Unione Europea, da raggiungere entro il 2015. Il 70% dei punti di campionamento non soddisfa questo requisito a poco più di un anno dalla scadenza. Inoltre negli ultimi anni vi è anche un peggioramento della qualità e diversi fiumi sono classificati nella categoria peggiore. I fiumi del chietino mostrano diverse criticità, con particolare riferimento all’ortonese (Aielli; Moro) e alla zona frentana (Feltrino). Nel vastese è eclatante il caso del fiume Trigno in cui da anni è accertata una contaminazione da Salmonella, pericoloso patogeno la cui presenza ha determinato recentemente il divieto dell’uso a scopi irrigui dell’acqua del fiume. Tutto ciò sta avvenendo senza il dovuto coinvolgimento della popolazione e senza rispettare gli obblighi di informazione e trasparenza dettati da precise norme regionali, statali e comunitarie.
In aggiunta le politiche energetiche nazionali, hanno individuato nel nostro piccolo mare il nuovo terreno di caccia per petrolio e gas, svendendo al miglior offerente le nostre bellezze e risorse in cambio di pochi spiccioli, tanto inquinamento, trivelle a pochi chilometri dalle coste e il rischio di una catastrofe ambientale. Il controllo e la sensibilizzazione in materia di salvaguardia della qualità delle acque e del territorio deve diventare una delle priorità dell’agenda amministrativa regionale. Il Parco della Costa Teatina, il risanamento ambientale, la rete delle riserve regionali e dei SIC, diventano lo strumento pragmatico di riqualificazione ecologica e sviluppo economico del territorio regionale. Le politiche di conservazione ed esaltazione della nostra terra, attraverso la valorizzazione di attività produttive e turismo ecosostenibili, sono la più grande opera che possiamo progettare per il futuro dei nostri figli e delle nuove generazioni.
 intervengono
LE CRITICITA’
Augusto De Sanctis | Forum Acqua Abruzzo
“Lo stato delle acque nel chietino“
Enzo Di Salvatore | Docente diritto costituzionale Università di Teramo, No Triv
“La petrolizzazione nell’Adriatico”
LE ALTERNATIVE
Fabiano Di Berardino | Stop Biocidio Abruzzo
“Dal no ad Ombrina al parco della costa teatina”
Salvatore Altiero | A Sud – Roma
“Il risanamento ambientale. Lavoro e salute per un futuro sostenibile”
MODERA
Luigi Iasci  | A Sud – Abruzzo
 

Ass. A Sud Onlus Ecologia e Cooperazione
Segreteria amministrativa

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