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MINORI FUORI FAMIGLIA, BRAMBILLA: “CENTRALE E DELICATO IL COMPITO DELLA SCUOLA, BENE CONVEGNO SCUOLA E INFANZIA FERITA”

Garantire “pari opportunità” a tutti i ragazzi e aprire una porta sul futuro. E’ il compito “centrale” che, nel caso dei minori fuori famiglia, la scuola deve svolgere “in strettissima collaborazione con le famiglie affidatarie e i servizi sociali”. Lo scrive l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, nel suo saluto al convegno che si tiene oggi in Senato su “Scuola e infanzia ferita”.
“Alla scuola – afferma l’on. Brambilla – è affidata una missione di importanza centrale: garantire a tutti i bambini e i ragazzi, fin dal primo contatto e per tutta la durata dell’esperienza formativa, l’accesso a servizi di cura, educazione e istruzione di qualità, perché le differenze nello status socioeconomico delle famiglie non rappresentino barriere insuperabili per lo sviluppo equilibrato ed armonico dell’individuo. Nel caso dell'”infanzia ferita”, penso innanzitutto ai minori fuori famiglia ma anche alle vittime di abusi e più in generale a tutti i giovanissimi che soffrono per carenze dell’ambiente familiare d’origine, la scuola è chiamata ad un compito ancora più delicato, di strettissima collaborazione con le famiglie affidatarie e con i servizi sociali, un compito che nelle condizioni meno favorevoli può sembrare quasi di “supplenza”, ma al quale l’istituzione scolastica, nonostante le oggettive difficoltà e le ristrettezze imposte dalla crisi, non può e non deve sottrarsi”.
“Ben vengano dunque – conclude la presidente – contributi e riflessioni su come realizzare al meglio questa collaborazione tra scuola, famiglie e servizi sociali. Ai giovani e giovanissimi, e specialmente a quanti sperimentano una condizione di disagio, noi abbiamo il dovere di garantire pari opportunità e di aprire una porta verso il futuro, impiegando risorse adeguate e modificando, dov’è necessario, la nostra legislazione”.

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