Abruzzo

Mercato del lavoro, imprese e consulenti a lezione di “Jobs Act”

 

Giudici: troppe norme, occorre semplificare, abbattere burocrazie, rendere i rapporti più flessibili

 

PESCARA – «Sostenere la ripresa, anche attraverso una maggiore flessibilità ed elasticità dei rapporti di lavoro, con l’obiettivo di rendere effettivo il dettato della nostra Costituzione». Lo ha detto il presidente regionale della Cna abruzzese, Italo Lupo, aprendo poco fa i lavori del convegno dedicato alle novità introdotte dal “Jobs Act” e dalla riduzione del cosiddetto “cuneo fiscale”, organizzato dalla stessa associazione degli artigiani e dal gruppo 24 Ore, in corso di svolgimento nel padiglione del porto turistico Marina di Pescara. Nel suo indirizzo di saluto alla platea, poi, il presidente della Camera di commercio pescarese, Daniele Becci, ha sottolineato come occorrano davvero «misure straordinarie, ed in questo senso il Governo Renzi sta lanciando messaggi significativi, dedicate non solo al lavoro, ma anche a tutti quegli strumenti necessari a contrastare l’eccesso di burocrazia e rilanciare gli investimenti esteri». «Il nostro augurio – ha concluso – è che sia completato un percorso di riforme, a partire dalla Pubblica amministrazione, autentica spina nel fianco per lo sviluppo: occorrono tempi brevi e risposte certe».

Mario Giudici, consulente del lavoro e collaboratore del quotidiano economico Il Sole 24 Ore, ha illustrato a una platea composta da imprenditori e consulenti del lavoro giunti da ogni parte d’Abruzzo, le novità che in materia di riforma del mercato del lavoro il Governo Renzi ha deciso di mettere in campo, attraverso il decreto conosciuto come “Jobs Act”; oltre che su una profonda revisione di alcuni strumenti che hanno progressivamente perduto efficacia, tra i diversi ammortizzatori sociali oggi esistenti. Giudici, tuttavia, ha avvertito che «la vera riforma deve ancora arrivare, perché gli obiettivi da raggiungere sono diversi: semplificare, innanzi tutto, perché il nostro è un Paese intasato di norme, spesso tra loro contraddittorie; poi sburocratizzare, perché il peso delle scartoffie ha ancora nella gestione dei rapporti di lavoro un peso preponderante che limita l’azione delle imprese; infine, rendere più flessibile il mercato e il rapporto stesso di lavoro». 1.segue

 

 

10/6/2014

 

 

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