Teramo e Provincia

Roseto. Nove anni fa nella notte tra il 1° e 2 Giugno 2005 a Nereto in Provincia di Teramo

 

“Come amico, a nove anni trascorsi da quella tragica notte tra il 1° e 2 Giugno del 2005, voglio ricordare i coniugi Libero Masi ed Emanuela Chelli, barbaramente assassinati nella loro casa di Nereto da efferati assassini, che sono ancora in libertà.
La archiviazione del caso, senza che siano stati catturati e condannati i colpevoli, aumenta l’amarezza di tutti coloro che ancora tengono a cuore l’amicizia, il ricordo e la memoria delle due vittime, delle quali voglio ricordare ed onorare la memoria, chiedendo, ancora una volta la “riapertura delle indagini”, poiché questo efferato delitto è certo che da qualcuno è stato compiuto e gli organi inquirenti non devono arrendersi e fare l’ompossibile affinchè gli autori meteriali ed i possibili mandanti non restino impuniti.
Invito la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo, a procedere adun “nuovo” accertamento dei fatti, ricominciando “tutto” d’accapo, con l’utilizzo dei più moderni strumenti scientifici oggi a disposizione e indirizzando la “ricerca” in direzioni fino ad ora non assunte come possibili: è opportuno ricostruire quanto accaduto sul luogo del delitto nella mattinata del 2 giugno del 2005 nei primi accertamenti e nella raccolta degli elementi utili alle indagini, per verificare se, eventualmente, qualche cosa non sia stata fatta in maniera corretta e impeccabile e se “forse” più di qualcosa non sia andato per il verso giusto, anche nel metodo e nel merito di scelta delle piste seguite e delle ipotesi prospettate nei giorni successivi, le quali, infatti, proprio alla luce della richiesta stessa di archiviazione, si sono rivelate, inconsistenti e senza esito.
Secondo il mio modesto parere, non è stata data una valida giustificazione sui possibili perché i due coniugi siano stati a lungo torturati nel fisico e ripetutamente colpiti fino alla morte, con una ferocia mai verificatasi in una piccola realtà di provincia ed inspiegabile con una normale ipotesi di “rapina in Villa finita male”, anche perchè, è stato successivamente scoperto che il denaro che avrebbe dovuto essere rubato è stato invece ritrovato in casadell’Avv. Libero Masi, mentre gli assassini hanno cercato di incendiare la porta di accesso al suo vecchio studio legale, sito sullo stesso pianerottolo della abitazione, non riuscendoci.
Tra l’altro non sono state mai fornite convincenti e razionali spiegazioni sul perché fosse stata decisa dalla Procura della Repubblica di Teramo la “secretazione totale” degli atti e la richiesta del “silenzio stampa” e se ci si trovasse “effettivamente” di fronte a fatti e circostanze davvero “molto rilevanti” che ne richiedessero la secretazione.
Non credo che una intera comunità locale e provinciale abbia completamente “rimosso” questo duplice delitto di due persone conosciute e stimate, barbaramente trucidate e offese all’interno della loro abitazione: chiedo perciò che se ne ri-parli con più forza e coraggio, non solo da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo, ma anche e doverosamente delle altre Istituzioni e Associazioni, del Consiglio Comunale di Nereto, dell’Ordine degli Avvocati del Foro di Teramo, del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e, per la rilevanza dello Slow Food e del Presidente nazionale Prof. Carlo Petrini, affinché questo “grande magone”che abbiamo nel cuore trovi risposta nella ricerca della verità e nel consegnare alla giustizia i feroci assassini, ancora in libertà.
Più volte in questi lungissimi 9 anni, e sin dai primi mesi dopo il duplice delitto, ho chiesto una riunione del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, l’intervento del Ministro della Giustizia e una “visita ispettiva” della Commissione Parlamentare antimafia, poiché ritenevo che la loro “presenza e solidarietà” fosse un atto “importante, necessario e dovuto”, rispetto alla gravità dei fatti accaduti sia a Nereto che in Provincia di Teramo ed in Abruzzo: ma nessuno ha raccolto la mia richiesta.

Roseto degli Abruzzi, 30.5.2014

On. Pio Rapagnà– ex Parlamentare

 

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