Roseto. Comunicazione del Comitato Promotore dei 3 Referendum Regionali abrogativi

Il Comitato promotore dei 3 Referendum regionali abrogativi di alcuni costi e sprechi della politica, ha chiesto al Consiglio regionale di produrre “controversa” rispetto agli Articoli 75, 76 e 77 dello Statuto della Regione Abruzzo.

materie elettorali, la scelta è rimessa alla discrezionalità del legislatore regionale”.

Il Comitato, promuovendo i 3 referendum, intende sollecitare, oltre che il taglio dei costi della politica, la riforma e lo scioglimento, di tutta una pletora di Enti “strumentali” che gestiscono alcuni servizi pubblici essenziali, quali per esempio il Trasporto Pubblico Regionale, le Risorse Idriche, i Rifiuti, la Sanità, la FIRA, la Edilizia Residenziale Pubblica.

La necessità di dover “richiedere” lo svolgimento di questi “Referendum abrogativi regionali” è un “tentativo dal basso” di una possibile “riforma” e riduzione dei costi impropri e aggiuntivi della politica, proprio in Abruzzo dove in questi anni è statoevidenziato che il livello professionale in molte istituzioni locali è spesso assai modesto, soprattutto laddove la gestione della cosa pubblica è stata condizionata da interessi di parte, e dove la politica del personale ha seguito la logica del clientelismo, con scelte prive di riscontro in ordine alle mansioni svolte e perfino ai titoli di studio posseduti.

E’ sotto gli occhi di tutti come la stessa richiesta di giustizia da parte dei Cittadini, Utenti e Consumatori, il rifiuto della inefficienza e la insofferenza per i costi che la collettività subisce in relazione ai servizi non adeguati, dimostra, anche, quanto sia diffusa la omissione di segnalazione alla quale, invece, sono tenuti soggetti in relazione alla funzione che rivestono nell’ambito delle strutture amministrative.

In Abruzzo, i comportamenti contrari ad doveri di ufficio indignano moltissimi Cittadini, i quali sono però indotti a rivolgersi, non alle Istituzioni legislative e amministrative preposte, ma al Pubblico Ministero presso la Corte dei Conti, per segnalare e denunciare lo spreco di denaro pubblico causato dalla inefficienza soprattutto di enti ed istituzioni locali, nei quali si sono affermati e consolidati nel tempo situazioni sempre più difficili da rimuovere senza alterare l’equilibrio dei consensi.

Dal 10 marzo scorso, l “, ma solo dello svolgimento del referendum abrogativo, e che, a stretto rigorelo Statuto regionalenel semestre anteriore ed in quello successivo alle elezioni regionali preclude solo lo svolgimento del referendum.

Il pre-giudizio politico” del Presidente Paganosembra, ad oggni, insuperabile. Per questoil Comitato Promotore si è rivolto direttamente al Consiglio regionale, chiedendo di produrre una interpretazione autentica” prima del suo scioglimento, al fine di consentire la indizione e lo svolgimento dei referendum giudicati ammissibili in una data compresa tra il 15 aprile ed il 30 giugno del prossimo anno 2015.

Per il Comitato promotore

Pio Rapagnà – ex Parlamentare