Abruzzo

Radicali, “La nostra ricetta per il risanamento delle partecipate e delle fondazioni abruzzesi”

Si è svolto sabato a Pescara l’incontro pubblico dedicato al ruolo svolto dalle Società partecipate e dalle Fondazioni bancarie nel controllo degli Istituto di Credito,  organizzato da La Grande Pescara, Radicali Abruzzo e Fare per Fermare il Declino e che ha visto protagonisti Valerio Federico e Alessandro Massari, rispettivamente tesoriere e componente di direzione di Radicali Italiani.

“In merito alle società partecipate  – ha detto Massari, dopo aver illustrato la disastrosa realtà locale – proponiamo che il Comune affidi a una agenzia esterna la valutazione della qualità dei servizi su standard nazionali e internazionali, che l’amministrazione misuri il grado di soddisfazione degli utenti ed che elabori e renda pubblico un piano di gestione delle società che comprenda precisi obiettivi annuali”

Gli esponenti radicali hanno poi sottolineato  come, in Italia, le Fondazioni bancarie, in mano ai Partiti, abbiano indebolito le Banche e la loro capacità di prestare i soldi a imprese e famiglie e, nella nostra Regione, la situazione sia perfino peggiore, visto che le quattro Fondazioni abruzzesi hanno diminuito le proprie erogazioni del 53%. 

“Fondazione Pescarabruzzo – ha detto Federico – fa segnare la performance peggiore, con un meno 74% dal 2008 al 2013 meno 74%”  evidenziando che “in merito alle fondazioni abruzzesi il dato fallimentare delle erogazioni sul territorio è accompagnato dall’aumento degli oneri tra il 2008 e il 2012 del 45%, + 16% per Fondazione Pescarabruzzo. Insomma le Fondazioni della regione distribuiscono sempre meno soldi alle loro province e costano sempre di più. Questo è il risultato di una gestione affidata in buona parte a persone indicate dai politici locali. Proponiamo alle fondazioni abruzzesi di valutare al più presto un accorpamento o una fusione per razionalizzare i costi e tornare ad aiutare i territori adeguatamente in questa fase di difficoltà”.

I lavori sono stati conclusi da Alessandro Massari che ha ricordato l’esistenza della previsione di legge che impone che “le fondazioni diversifichino il loro portafolio ma la realtà abruzzese ci dice che la Fondazione Carichieti investe il 77% del proprio patrimonio nella sua Cassa di Risparmio, che la Fondazione Tercas investe il 40% nella sua Banca, una realtà travolta dagli scandali ben conosciuti e Fondazione Pescarabruzzo che, per fortuna, investe solo una piccola parte del proprio patrimonio in banche quali la Tercas, è riuscita nell’impresa di distribuire rispetto alle proprie dotazioni largamente meno denari alla propria comunità rispetto alla media nazionale”.

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