Cultura & Società, Giulianova, In rilievo

Giulianova. Gente in Comune: niente “notte dei musei a Giulianova”, ma solo il buio della mancanza di una politica che faccia della cultura l’elemento fondante delle sue azioni.

Torna anche quest’anno la “Notte dei Musei”, l’iniziativa promossa dal Consiglio d’Europa nei 47 Paesi aderenti, per la libera fruizione del patrimonio culturale, in programma nella nottata tra oggi, sabato 17 maggio, e domenica 18 maggio. Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo aderisce aprendo con ingresso a 1 euro in tutta Italia, dalle 20 alle 24, le porte di numerosi monumenti, musei e aree archeologiche statali. Grazie all’intesa con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, inoltre, saranno aperti alle stesse condizioni i siti culturali civici di molti comuni italiani. Molti comuni tra i quali, però, manca Giulianova, che, come accaduto anche in altre occasioni, perde un’ulteriore possibilità di far conoscere a residenti e turisti il nostro patrimonio storico e artistico.

Nonostante l’amministrazione possa contare sulle competenze di un eminente storico, capo di gabinetto dell’attuale Sindaco, questa Giunta non ha brillato, negli anni, nella tutela e valorizzazione del  patrimonio culturale giuliese.
Lo scempio compiuto nell’edificio della Biblioteca Bindi, dove gli ambienti ottocenteschi, caratterizzati dall’originaria pavimentazione, da rivestimenti murari tipici, da porte d’epoca, sono stati stravolti in nome di una modernità di cui non si comprende il senso; la sovrastante pinacoteca praticamente dimenticata; il nuovo edificio, situato in un’ala dell’ex ospedale adiacente il Santuario della Madonna dello Splendore, che dovrebbe ospitare il museo Crocetti, lasciato inutilizzato per una questione di competenze tra Comune e ASL; la casa del pittore Cermignani chiusa da anni con all’interno le opere dell’artista (di proprietà del Comune) lasciate ammuffire; una parte del sottobelvedere chiuso da pareti di vetro con all’interno testimonianze del passato lasciate all’oblio; il lascito Cerulli, che doveva essere destinato a museo delle tradizioni contadine, dimenticato in attesa di tempi migliori; le aree archeologiche della città abbandonate all’incuria del tempo; i pochissimi monumenti scultorei che si incontrano in città, trascurati e non valorizzati; il famoso “Pescatoriello” del maestro Crocetti, il cui acquisto era stato annunciato con enfasi, ormai dimenticato; e potremmo continuare per intere pagine per sottolineare la totale noncuranza, da parte di questa amministrazione, del patrimonio culturale della nostra città, sia esso fisico che immateriale (per non dilungarci non parleremo di stagione teatrale ormai morta e sepolta, di mancanza di eventi culturali di rilievo, di disinteresse per le tante associazioni che operano nel campo della cultura). Eppure, per una città come Giulianova, la cultura, oltre ad essere un indispensabile elemento per la crescita intellettuale e morale dei cittadini, potrebbe essere un formidabile strumento di promozione turistica. Ma è tempo di campagna elettorale, ed è più importante lanciarsi in facili promesse piuttosto che occuparsi di un quotidiano che assume sempre più i contorni del dramma. Intanto, sui musei giuliesi chiusi, le tenebre della notte sono già calate, da troppo tempo.
Gente in Comune.
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