Abruzzo

L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha bloccato la raccolta delle firme per 3 Referendum abrogativi sui costi e gli sprechi della politica nella Regione Abruzzo

Comitato promotore Referendum Regionali

sui costi della Politica

Via Lombardia, 10 – Roseto degli Abruzzi (TE)

Tel. 085.8944932 – Fax. 085.9150464 – Cell. 330.431480

Al Presidente del Consiglio regionale

Ai Capi-Gruppo Consiliari

Ai Consiglieri regionali

Al Collegio per le Garanzie Statutarie

Al Difensore Civico

Palazzo dell’Emiciclo del Consiglio regionale

Via Jacobucci, 4 – L’AQUILA

OGGETTO: preavviso deposito presso l’Ufficio di Presidenza quesiti 3 Referendum abrogativi e vidimazione rispettivi moduli necessari al fine di avviare la raccolta delle firme e la sottoscrizione da parte dei Cittadini promotori della richiesta di referendum da presentare al Collegio per le Garanzie Statutarie.

Ai sensi dello Statuto della Regione Abruzzo e della L.R. 19 dicembre 2007, n. 44, il Comitato promotore di 3 Referendum Regionali Abrogativi, il 3 marzo 2014 ha preannunciato all’Ufficio di Presidenza ed al Responsabile del procedimento il deposito dei 3 quesiti e dei moduli da vidimare per la raccolta delle firme richieste.

L’Ufficio di Presidenza, anche a nome dell’intero Consiglio regionale, ha prima rinviato la data di deposito e poi, con un atto arbitrario e di imperio, “inaudita altera parte”, non previsto dalle norme vigenti che regolamentano il “procedimento”, ha “bloccato”, addirittura, lo stesso deposito materiale dei quesiti e dei moduli già stampati, rinviando il deposito medesimo ad una data indefinita e da determinarsi, “vietando di fatto” ai 4 Cittadini richiedenti lo stesso avvio della fase preliminare e indispensabile al successivo e conseguenziale esercizio dell’iniziativa referendaria.

Infatti, la fase “preliminare” prevede, in base alla Legge Regionale 19 dicembre 2007, n. 44, che i moduli depositati debbano essere vidimati e restiutiti entro i 20 giorni dalla data del loro deposito, affinche il Comitato promotore possa procedere, entro i successivi 120 giorni, alla raccolta delle firme e, negli ulteriori 20 giorni, alla loro certificazione elettorale e al deposito della richiesta al Collegio per le Garanzie Statutarie che dovrà esaminare la validità e correttezza delle firme medesime e rendere i pareri di legittimità e ammissibilità delle firme e dei quesiti, al fine del loro successivo invio al Consiglio Regionale entro il 14 febbraio 2015 per l’esame da parte dello stesso e la eventuale trasmissione al Presidente della Giunta per la “indizione” dei Referendum ed il loro svolgimento in una data compresa tra il 15 aprile ed il 30 giugno 2015.

Pertanto, il Comitato promotore è ancora in attesa di ricevere la comunicazione della “nuova data” per il deposito dei quesiti e dei moduli di cui trattasi.

Ma la cosa di particolare rilevanza e gravità che il Comitato vuole segnalare e denunciare alle Istituzioni competenti della Regione Abruzzo è la seguente: come mai, di fronte ad una chiaro atto arbitrario, unilaterale e discriminatorio, assunto, “inaudita altera parte”, dall’Ufficio di Presidenza o da chi per esso e per lo stesso Consiglio regionale, nessuno ha detto una parola e battuto ciglio?

Perchè nessuno si è sentito in dovere di tutelare il Comitato, di convocarlo e di sentirlo in merito? Come è possibile “bloccare” un esercizio democratico e di partecipazione popolare “tutelato e assicurato” dallo Statuto della Regione Abruzzo, senza che “alcuno e chiunque” che ne abbia il dovere, abbia mosso un dito ed assista alla “scadenza dei tempi” sufficienti e necessari per la raccolta delle firme?

Restando in attesa di un cortese e dovuto cenno di riscontro, porgo i miei più distinti saluti.

Pio Rapagnà – ex Parlamentare

 

Roseto degli Abruzzi, 2.4.2014

 

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