Cultura & Società

Roma. Prorogata sino al 30 marzo la mostra “Camminando nella valle dell’ombra…”, con opere di Eva Fischer

Fino alla fine di marzo allll’’Accademia d’’Ungheria di Roma alcuni quadri del “diario
segreto” dell’ultima testimone della scuola romana del dopoguerra

La mostra “Camminando nella valle dell’ombra…”, inaugurata per la commemorazione del Giorno della Memoria, si
protrarrà sino al 30 marzo, in memoria dei martiri delle Fosse Ardeatine. Un ulteriore importante legame tra la
borrominiana sede dell’Accademia e la città di Roma.
All’inaugurazione ha fatto gli onori di casa il direttore dell’Accademia Antal Molnár. La sig.ra Mónika Balatoni –
sottosegretario per le relazioni pubbliche del Ministero della Pubblica Amministrazione e della Giustizia – ha chiesto
ufficialmente scusa per il governo ungherese che 70 anni fa avallava la Shoah. Tra i presenti Riccardo Pacifici,
presidente della Comunità Ebraica di Roma – che ha patrocinato l’evento assieme alla “Touro University Rome”– e
Giacomo Moscati, vicepresidente nonché assessore alle relazioni internazionali, che ha preso la parola.
Ha parlato anche Eva Fischer (http://www.youtube.com/watch?list=PLB8DC1CAA05C0896D&v=G5lV6V11-o8), che ha voluto essere
presente all’inaugurazione della mostra anche in memoria di suo padre, rabbino capo ungherese, deportato dai nazisti
assieme ad altri 33 familiari.
Curatori della mostra Francesca Pietracci e da Pál Németh, che sono riusciti a mostrare al folto pubblico intervenuto
fino ad oggi, la testimonianza, il ricordo e le interpretazioni attraverso i quadri, le sculture e le fotografie degli artisti
ungheresi Szabolcs Simon e István Papp Sebők, dell’americano Justin Peyser e degli italiani Georges de Canino,
Adriano Mordenti ed Eva Fischer, che con la sua fertilissima attività esposta in ogni angolo del mondo – non ultimo lo
Yad Vashem, il Museo dell’Olocausto di Gerusalemme – funge appunto da trait d’union tra l’Ungheria e l’Italia.
Fino al 30 marzo 2014
Eva Fischer ospite alla Mostra d’arte contemporanea in memoria della Shoah
“CAMMINANDO NELLA VALLE DELL’OMBRA…”

Galleria dell’Istituto Balassi-Accademia d’Ungheria in Roma
Via Giulia, 1 – tel: 06.6889671
orario: lun-ven 10.00-19.30, sab 10.00-12.30 e 13.30-19.30, dom 10.00-12.30 e 13.30-18.00.
sabato 22 marzo solo dalle 16.30 alle 19.30.
domenica 23 chiusa

ingresso libero

www.roma.balassiintezet.hu – www.facebook.com/Accadung

Per maggiori info sull’artista: info@evafischer.com
www.evafischer.com http://it.wikipedia.org/wiki/Eva_Fischer https://www.facebook.com/evafischerpittore

Biografia di Eva Fischer

Nata nel 1920 nella ex Jugoslavia da genitori ungheresi, Eva giunse in Italia dopo essere fuggita dalle deportazioni
naziste (che uccisero suo padre e 33 suoi parenti diretti) e dopo un periodo di detenzione nel campo di
concentramento italiano dell’Isola di Curzola. Fu un periodo travagliato, fatto di fughe e costellato da privazioni e duri
sacrifici nel quale Eva non si sottraeva al pericolo di dare aiuto e solidarietà ai perseguitati, collaborando a Bologna,
sotto falso nome, con i partigiani, tanto che è tuttora membro onorario dell’ANPI. Giunta a Roma nel dopoguerra e
subito inserita tra gli artisti che vivevano nelle celebri strade del centro (via Margutta, piazza del Popolo, ecc.).
Lungo il suo lungo percorso ha incontrato i più alti rappresentanti della cultura e della società del Novecento – da
Picasso a De Chirico, da Dalì a Chagall, da Ungaretti a Pertini, Saragat, Alberto Sordi, Ungaretti, Guttuso, Carlo Levi e
molti altri.
Dal dopoguerra, Eva ha portato la sua espressività – ricca di storia personale e non – e la cultura italiana, nel mondo:
quasi 130 sono le mostre personali e molteplici sono le opere che fanno parte di collezioni pubbliche e private. Per tali
motivazioni il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano l’ha insignita nel 2008 del titolo di “Cavaliere dell’Ordine
al Merito della Repubblica Italiana” per la sua lunga carriera.

Taled
olio su tela – anno 1947 – cm. 54×73

Roma, 16 ottobre 1943 – Muro di via Reginella
Olio su tela – anno 1952 – cm. 73×54

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