Teramo. Stagione di Prosa: La Coscienza di Zeno a Teramo per la Riccitelli

 

Nuovo appuntamento della Stagione di Prosa 2013/2014 della Società della Musica e del Teatro “Primo Riccitelli”, mercoledì 26 febbraio 2014 ore 21 al Teatro Comunale di Teramo, con replica il 27 alle ore 17 e alle ore 21. In scena GIUSEPPE PAMBIERI, affiancato da ENZO TURRIN e GIANCARLO CONDE’, in “LA COSCEINZA DI ZENO” di Tullio Kezich, un grande classico della letteratura tratto dal romanzo di Italo Svevo in una versione teatrale che vede la regia di Maurizio Scaparro.

La coscienza di Zeno, pubblicato nel 1923, è il romanzo più maturo e originale di Italo Svevo. In esso si riassume l’esperienza umana di Zeno Cosini, il quale racconta la propria vita in modo così ironicamente disincantato e distaccato da far apparire l’esistenza tragica e comica insieme. Zeno ha maturato alcune convinzioni: la vita è lotta; l’inettitudine non è più un destino individuale, ma un fatto universale; la vita è una “malattia”; la nostra coscienza un gioco comico e assurdo di autoinganni più o meno consapevoli. Il romanzo possiede un’architettura particolare: l’autore abbandona il modulo ottocentesco del romanzo narrato da una voce anonima ed estranea al piano della vicenda e adotta l’espediente del memoriale, del diario, in cui la narrazione si svolge in prima persona e non presenta gli avvenimenti nella loro successione cronologica lineare, ma inseriti in un tempo tutto soggettivo che mescola piani e distanze. Il protagonista non è più una figura a tutto tondo, un carattere, ma è una coscienza che si costruisce attraverso il ricordo, ovvero di Zeno esiste solo ciò che egli intende ricostruire attraverso la propria coscienza. All’interno del memoriale, l’autobiografia appare un gigantesco tentativo di autogiustificazione da parte dell’inetto Zeno che vuole dimostrarsi innocente da ogni colpa nei rapporti con il padre, con la moglie, con l’amante e con il rivale Guido, anche se ad ogni pagina traspaiono i suoi impulsi reali, ostili ed aggressivi e a volte addirittura omicidi. Con La coscienza di Zeno, Svevo approfondisce la sua diagnosi della crisi dell’uomo contemporaneo che è tanto più grande quanto maggiore ne è l’autoconsapevolezza. I suoi personaggi, ridotti a subire la vita con sofferenza rassegnata ed insieme lucidamente consapevole, riflettono la problematicità dell’uomo del primo Novecento che, sotto apparenti certezze, avverte il vuoto, causa principale dell’inquietudine e dell’angoscia esistenziale. Per questo l’opera di Svevo è idealmente vicina a quella di Pirandello, Joyce, Proust: essa testimonia il male dell’anima moderna. La nuova, impegnativa produzione del Teatro Carcano è basata sulla versione che Tullio Kezich elaborò nel 1964 dal romanzo di Italo Svevo.

Per informazioni: Società della Musica e del Teatro “Primo Riccitelli 0861/243777 – www.primoriccitelli.itinfo@primoriccitelli.it