Cultura & Società

Teramo. Ciclo: I miti di Hollywood Marlon Brando, Sayonara Con proiezione di brani antologici, introdotti e commentati dalla professoressa Antonietta Balmas Caporale

Mercoledì 26.02.2014 ore 17,45 presso la Sala “Prospettiva Persona”,
prossimo appuntamento del Salotto Culturale XIV edizione (patrocini:
Fondazione Tercas, Ufficio cultura della Diocesi di Teramo), in Via N.
Palma, 33 – Teramo
Ciclo: I miti di Hollywood
Marlon Brando, Sayonara
Con proiezione di brani antologici, introdotti e commentati dalla
professoressa Antonietta Balmas Caporale

Approfondimento
Sayonara è un film del 1957 diretto da Joshua Logan, con protagonista Marlon
Brando. Il film è stato vincitore di 4 Premi Oscar e racconta la storia di
un maggiore americano dell’Air Force che è stato un combattente
“Ace”
durante la guerra di Corea. Tratta dal romanzo di James Michener, la
sceneggiatura originale fu scritta dallo stesso Brando, poi rimaneggiata da
Paul Osborn. Un solido melodramma dalla confezione impeccabile. Nove
candidature all’Oscar, ne vinse quattro: miglior scenografia, miglior
fotografia, e il premio ai due attori non protagonisti.
Nel Giappone del dopoguerra, amore sofferto fra un ufficiale americano e una
ballerina locale piena di rancore nei confronti degli invasori. La storiella
sentimentale è trascurabile, a parte i primi goffi tentativi di
corteggiamento messi in atto da Marlon Brando (es. si apposta su una strada
dove lei deve passare, per salutarla con una frase in giapponese appena
imparata); l’aspetto più interessante è il difficile rapporto fra due mondi
che hanno appena finito di combattersi, con le diffidenze reciproche e i
tentativi di integrazione (anche aberranti, es. sottoporsi a un’operazione
chirurgica per correggere gli occhi a mandorla): aspetto che si sostanzia in
una sottotrama dall’esito inaspettatamente tragico. Forse bisognava decidere
in anticipo se fare una commedia o un melodramma, perché le due vicende sono
poco fuse tra loro; però, per un film dell’epoca della guerra fredda,
spargere qualche dubbio sulla bontà del militarismo yankee in formato
esportazione non è un pregio da poco.

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