Roseto. Rapagnà: Perchè, allora, “questo medesimo” Consiglio Regionale non provvede, perché è ancora in tempo per farlo, alla approvazione di una tale Legge Organica Regionale?

Come forse Vi è noto, dalla mezzanotte di sabato 8 febbraio scorso, ho dato inizio a uno “sciopero della fame” personale, per sollecitare il Consiglio regionale ed “soggetti attuatori” della ricostruzione messa in sicurezza antisismica delle abitazioni di Edilizia Residenziale Pubblica di proprietà dell’Ater e del Comune dell’Aquila, a fare ciò che in 5 anni non hanno saputo, o peggio, voluto o potuto fare.

Il Consiglio regionale, non ha approvato alcun provvedimento di indirizzo generale e di aiuto concreto alla ricostruzione ed in questi 4 anni e 10 mesi ormai trascorsi dal terremoto, ha sempre “girato la testa dall’altra parte”.

Perchè, allora, “questo medesimo” Consiglio Regionale non provvede, perchè è ancora in tempo per farlo, alla approvazione di una tale Legge Organica Regionale?

E perchè i “soggetti attuatori” indicati dalle Ordinanze della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e cioè il Provveditorato Interregionale alla Opere Pubbliche, l’ATER ed il Comune dell’Aquila, non hanno dato, e non danno avvio, alla ricostruzione “pesante” degli alloggi pubblici e degli edifici residenziali classificati E, nonostante le risorse economiche, pari a 150 milioni di euro, siano state assegnate sin dal 15 agosto 2009?

Mi rivolgo a Voi, Organi di Informazione, Direttori responsabili, Redattori, Giornalisti professionisti, pubblicisti e freelance, sia come Cittadino abruzzese che come ex-Parlamentare, con un appello accorato e fiducioso, Vi chiedo, poiché potetesollecitate anche Voi il Consiglio regionale ed i soggetti attuatori,sulla giustezza, necessità ed urgenza di “legiferare, indirizzare e provvedere”.

Vi chiedo aiuto, poiché con sole mie forze, che pure è sostenuta dalla “disperata” buona volontà delle famiglie ancora sfollate, come vedete, non mi è restato altro da poter fare che mettere sul piatto della bilancia il peso “umano” ed il significato profondo di un vero e proprio “sciopero della fame”, con tutti i sacrifici che ciò comporta già da ora e per i prossimi giorni.

Ho, anche in questo momento,povero cristiano” e uno tra i tanti “cafoni” di Fontamara.

Pio Rapagnà – ex Parlamentare

Responsabile del Mia Casa d’Abruzzo

L’Aquila, 14.2.2014